Trentino, trovati morti altri due orsi. Gli animalisti: «Il clima di paura è propizio al bracconaggio»

Ancora da chiarire le cause dei decessi: al momento non si esclude alcuna ipotesi

Sono state rinvenute due carcasse di orsi nei territori comunali di Ronzone e Bresimo in Trentino. È quanto annuncia la provincia di Trento che dichiara: «Il primo dei due esemplari è già stato recuperato e consegnato all’Istituto zooprofilattico delle Venezie». L’istituto dovrà ora chiarire le cause della morte per delineare se si sia trattatp di decesso naturale, dell’attacco di un altro animale o di un atto di bracconaggio. Per il momento non si esclude alcuna ipotesi. Con questo ritrovamento il bilancio delle carcasse di orsi morti – riporta l’Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) – «sale a sei negli ultimi mesi». Un numero – prosegue l’ente – «superiore alla media e che fa pensare che dietro alcune di queste morti ci sia la mano umana». Solo lo scorso 28 settembre era stata rinvenuta nel Comune di Sella Giudicarie l’orsa F36 deceduta.


«Clima di paura propizio al bracconaggio»

Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente e dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali, fa sapere che in merito alle due carcasse «ci regoleremo come nei casi precedenti: denuncia e richiesta che si faccia assoluta chiarezza sulle cause della morte». «Sul territorio – commenta la parlamentare – è stato instaurato e alimentato un clima di paura e di odio che propizia atti di bracconaggio. Come accadde nel 2015-16, quando tre orsi – f5, m6 e m21 – furono uccisi col veleno in Trentino, in una fase di acuta contrapposizione determinata dal caso dell’uomo ferito a Cadine nel giugno del 2015. Oggi, grazie alla campagna elettorale, la tensione ha raggiunto il culmine storico: ogni sospetto appare giustificato». E conclude: «Certo la Provincia non può liquidare la vicenda con un comunicato di due righe».


Foto di copertina da archivio

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