Fiera del Libro di Francoforte, sospeso il premio per la palestinese Adania Shibli: gli scrittori arabi protestano e lasciano l’evento

Dopo le proteste, l’agenzia letteraria Litprom ha annunciato che la premiazione ci sarà. Ma solo dopo la fine della guerra in Medio Oriente

Dopo la querelle sul fisico italiano Carlo Rovelli, la Fiera del Libro di Francoforte torna ancora una volta al centro delle polemiche. Ieri, sabato 14 ottobre, l’agenzia letteraria Litprom ha annunciato la cancellazione della cerimonia di premiazione di Adania Shibli, scrittrice palestinese e autrice del libro Un dettaglio minore. Il motivo? La guerra in Israele. Al posto di premiare Shibli, la Fiera di Francoforte si ripromette di «rendere le voci ebraiche e israeliane particolarmente visibili» e «creare ulteriore spazio oltre agli eventi già programmati». In realtà, il libro di Shibli aveva scatenato una prima ondata di polemiche già nei mesi scorsi, ben prima dell’escalation del conflitto in Medio Oriente. Il libro racconta infatti la vera storia di una beduina stuprata e uccisa da un gruppo di soldati israeliani nel 1949. Secondo alcuni, il volume non farebbe altro che «descrivere Israele come una macchina assassina». Ed è proprio questo motivo che nei mesi scorsi ha spinto Ulrich Noller, giornalista e membro della giuria del premio della Fiera di Francoforte, a dimettersi e protestare contro la decisione di premiare la scrittrice palestinese.


Ora che la cerimonia di premiazione di Shibli è stata cancellata dagli organizzatori, sono le case editrici arabe – ma non solo loro – a protestare. L’Autorità del libro di Sharja e l’Associazione degli editori arabi degli Emirati hanno ritirato la loro partecipazione alle kermesse culturale di Francoforte con queste motivazioni: «Sosteniamo il ruolo della cultura e dei libri per incoraggiare il dialogo e la comprensione fra le persone. Crediamo che questo ruolo sia importante ora più che mai». A essere della stessa idea è anche il celebre scrittore algerino Said Khatibi: «Speravamo che la letteratura giocasse un ruolo importante per costruire un dialogo fra le parti. Ma la fiera ha preso una posizione politica di una sola parte contro l’altra», ha scritto Khatibi in un post Facebook in cui ha ritirato la sua partecipazione al festival. Dopo le polemiche, Litprom – l’agenzia letteraria che organizza il premio – ha deciso di fare una mezza retromarcia. La cerimonia di premiazione di Shibli, racconta il Fatto Quotidiano, si farà. Ma solo alla fine della guerra tra Israele e Palestina.


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