Cosa sappiamo della strage all’ospedale di Gaza City: le vittime, le reazioni, le accuse incrociate tra Hamas e Israele – Il video

Il presidente palestinese Abu Mazen ha proclamato tre giorni di lutto e cancellato l’incontro con Biden

Nella serata di martedì 17 ottobre è stato colpito l’ospedale anglicano Al-Ahli Arabi Baptist Hospital di Gaza City, provocando la morte di circa 500 persone. Lo rende noto il ministero della Salute del governo della Striscia di Gaza guidato da Hamas, che accusa Israele di essere responsabile del bombardamento. Per l’esercito israeliano – citato dai media – l’esplosione sarebbe «dovuta al lancio fallito di un razzo della Jihad islamica», è il nuovo aggiornamento militare dell’Idf in base «ad un esame dei sistemi operativi dell’esercito» e «di informazioni di intelligence di fonti diverse». Un’analisi «dei sistemi operativi dell’esercito ha indicato – ha spiegato il portavoce – che un salva di razzi è stata lanciata dai terroristi a Gaza, passando in stretta prossimità dell’ospedale nel momento in cui è stato colpito». A rilanciare la versione ufficiale dell’esercito di Tel Aviv è anche il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che su X scrive: «Il mondo intero dovrebbe saperlo: sono stati i barbari terroristi di Gaza ad attaccare l’ospedale di Gaza, e non l’Idf. Coloro che hanno brutalmente ucciso i nostri figli uccidono anche i propri figli». E se Israele incolpa Hamas per la strage di civili, l’organizzazione terroristica palestinese ribatte incolpando non solo l’esercito di Tel Aviv ma anche Washington. «Gli Stati Uniti hanno la responsabilità dell’attacco all’ospedale al-Ahly a Gaza a causa della copertura che danno all’aggressione israeliana», ha affermato il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ad Al Jazeera. Un medico britannico-palestinese, il professor Ghassan Abu Sittah, che stava lavorando presso l’ospedale di Gaza colpito, ha detto alla Bbc che «parti dell’ospedale sono in fiamme». All’interno della struttura – ha riferito – «c’erano molte persone che vi avevano trovato rifugio. Parte del tetto è crollata, c’è vetro ovunque».


Le reazioni

Il presidente palestinese Abu Mazen – scrive il Guardian – ha proclamato tre giorni di lutto per «il massacro dell’ospedale» sulla Striscia e cancellato l’incontro previsto previsto ad Amman con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Lo riporta l’agenzia Bloomberg, citando l’Associated Press. Mentre Hussein al-Sheikh, segretario generale del Comitato esecutivo dell’Olp (Organizzazione per la Liberazione della Palestina, ndr) ha scritto su X che «questo massacro non può essere tollerato dalla morale delle Nazioni», si legge. «È in corso un genocidio. Facciamo appello alla comunità internazionale affinché intervenga immediatamente. Il silenzio e i pregiudizi – scrive – non possono essere più accettati». Intanto, a Ramallah e in altre parti della Cisgiordania – riferisce Sky News – sono degenerati in scontri tra i manifestanti e la polizia palestinese.


Egitto

L’Egitto, Paese confinante con la Striscia, ha condannato «con la massima fermezza il bombardamento israeliano» dell’ospedale «che ha provocato centinaia di vittime innocenti». Per il Cairo «questo deliberato bombardamento di strutture civili – si legge nella nota del ministero degli Esteri – costituisce una grave violazione delle disposizioni del diritto internazionale e umanitario e dei valori più basilari dell’umanità e invita Israele a porre fine immediatamente alle sue politiche di punizione collettiva contro le popolazioni della Striscia di Gaza».

Turchia

La ferma condanna è arrivata anche dal presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, che su X ha sottolineato come «colpire un ospedale con donne, bambini e civili innocenti è l’ultimo esempio di attacchi israeliani privi dei valori umani più basilari. Invito – si legge – tutta l’umanità ad agire per fermare questa brutalità senza precedenti a Gaza».

Giordania

La Giordania, invece, considera Israele «responsabile per questi pericolosi sviluppi», scrive nella nota il ministero degli Esteri di Amman. Il portavoce Sufyan Al-Qudah ritiene che il raid «contraddica i principi di umanità e violi le regole di guerra». Centinaia di persone hanno inoltre assaltato la sede dell’ambasciata israeliana ad Amman, in Giordania, in seguito al raid a Gaza City. Le immagini mostrano centinaia di manifestanti che si proteggono il volto dopo aver appiccato il fuoco all’esterno dell’ambasciata. Il fumo e le fiamme sono visibili nei video rilanciati dai social. Per il re giordano Abdallah la «guerra è entrata in una fase pericolosa, che trascinerà la regione in una catastrofe. L’attacco all’ospedale di Gaza è un vile massacro contro innocenti civili che non può essere tollerato. Israele deve fermare la sua brutale aggressione a Gaza», si legge nella nota.

Unione europea

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nel corso di una conferenza stampa al termine del consiglio europeo straordinario sulla crisi in Medio Oriente ha espresso la sua «commozione per le recenti notizie» sull’ospedale a Gaza. «Se venisse confermato che si tratta di un raid – ha aggiunto – si tratterebbe di un’azione non in linea con il diritto internazionale».

Iran

Anche il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, ha condannato «con la massima fermezza» l’attacco definendolo «un brutale crimine di guerra e un genocidio». E poi ancora: «Il regime sionista, continuando i suoi vergognosi crimini contro il popolo palestinese, commettendo questo crimine atroce e orribile – si legge in una nota diffusa sul canale Telegram del ministero -, ha dimostrato ancora una volta la sua ferocia e brutalità verso tutti».

Leggi anche: