Milano, la confessione dell’uomo che ha ucciso e fatto a pezzi Marta Di Nardo: «Volevo il suo bancomat»

Pare che il 46enne Domenico Levrieri, affetto da problemi di tossicodipendenza, avesse una relazione con la vittima scomparsa da due settimane a Milano

Ha confessato Domenico Levrieri, il 46enne vicino di casa fermato nella notte tra venerdì e sabato con l’accusa di omicidio di Marta Di Nardo, la donna 60enne scomparsa a Milano due settimane fa. «Non volevo, sono dispiaciuto», ha dichiarato Levrieri ai Carabinieri della compagnia di Porta Monforte che ieri sera, 20 ottobre, hanno trovato il cadavere della donna in avanzato stato di decomposizione nella sua abitazione di via Pietro da Cortona. Di Nardo era stata tagliata in due e nascosta nel soppalco della casa dell’uomo. Per tutta la notte il 46enne ha negato, ma alla fine ha ceduto e ha confessato di aver fatto tutto da solo, colpendo Di Nardo con un fendente letale al collo e poi facendo a pezzi il corpo che ha nascosto nel proprio appartamento nascosto in una coperta. Tutto sarebbe avvenuto tra il 4 e il 5 ottobre per ottenere il bancomat della donna. Le indagini hanno rilevato numerose tracce di sangue nell’abitazione di Di Nardo – in particolare in camera da letto – dove sembra che Levrieri sia entrato varie volte, forse per sfuggire all’acre odore del cadavere nel proprio sottotetto.


Com’è scomparsa Marta Di Nardo

Il corpo è stato ritrovato durante un sopralluogo eseguito carabinieri e militari della sezione investigazioni scientifiche. Sul erano giunti in serata anche i vigili del fuoco, intervenuti per le operazioni di estrazione del cadavere. Il pm milanese Leonardo Lesti coordina le indagini. La scomparsa della donna, in cura al centro psico sociale così come Levrieri, e affetta da ludopatia, era stata denunciata dal figlio lo scorso 17 ottobre, ma il telefono risultava irraggiungibili da ben prima: il 4 ottobre. Da allora la donna sembrava essere sparita nel nulla, senza che nessuno riuscisse più a mettersi in contatto con lei. Nessun riscontro dai filmati delle telecamere del palazzo, analizzati nei giorni scorsi. Secondo quanto reso noto stamani dai carabinieri, il 46enne, che avrebbe problemi di tossicodipendenza, avrebbe avuto una sorta di relazione con la vittima. Ha vari precedenti. In casa sono stati trovati, spiegano i carabinieri, alcuni effetti personali della donna. E «sono emerse tracce della presenza dell’uomo all’interno dell’abitazione della Di Nardo in un periodo successivo alla sua scomparsa».


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