Il ministro della Difesa cinese Li Shangfu è stato rimosso dall’incarico. A riportare la notizia sono i media di Pechino, tra cui il network statale Cctv, che non hanno fornito però motivazioni sul decreto di rimozione firmato da Xi Jinping. Quello di Li è soltanto l’ultimo di una lunga serie di siluramenti di alto profilo nel governo cinese. L’ultima apparizione pubblica del ministro della Difesa risale al 29 agosto scorso, quando ha tenuto un discorso al Terzo Forum Cina-Africa per la pace e la sicurezza che si è svolto a Pechino. Da quel momento si sono perse le sue tracce. A settembre, il Financial Times ha scritto che il ministro della Difesa sarebbe stato rimosso da Xi Jinping perché sospettato di corruzione. Un’ipotesi che sarebbe stata rivelata al giornale americano da fonti governative anonime degli Stati Uniti.
La scomparsa di Li segue in realtà un copione già visto in Cina. Prima dell’estate era toccato al ministro degli Esteri Qin Gang: prima scomparso dai radar e poi rimosso dall’incarico. Oggi, insieme al siluramento di Li Shangfu, Xi Jipning ha firmato un decreto per togliere all’ex ministro degli Esteri anche il ruolo di consigliere di Stato. Nel caso di Qin sembra che il licenziamento fosse dovuto non solo a un sospetto di corruzione, ma anche a una relazione extraconiugale. La rimozione dall’incarico di Li e Qin è stata disposta dal Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo, il ramo legislativo del parlamento cinese, e dai decreti presidenziali di Xi. Il paradosso è che ora l’ex ministro della Difesa dovrebbe continuare a essere un componente della Commissione militare centrale (il massimo organo militare presieduto da Xi di cui sarebbe all’apparenza ancora vice presidente). Non è escluso però che il governo cinese decida a breve di rimuoverlo anche da quell’incarico.
Credits foto: EPA/How Hwee Young | Il ministro Li Shangfu durante un evento a Singapore (4 giugno 2023)
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