La Slovacchia non fornirà più aiuti militari all’Ucraina. La prima mossa di Fico al governo: «L’Ue dovrebbe trasformarsi da fornitore di armi a costruttore di pace»

Il premier ha inoltre sottolineato che «non voterà per alcuna sanzione contro la Russia a meno che non vedremo analisi del loro impatto sulla Slovacchia»

La Slovacchia smetterà di fornire aiuti militari all’Ucraina. Lo ha annunciato in parlamento il neo primo ministro Robert Fico, fresco di insediamento in seguito alla vittoria del suo partito di ispirazione socialista, con posizioni populiste e filorusse, alle elezioni di inizio ottobre. Dopo averlo promesso in campagna elettorale, Fico ha specificato che Bratislava «considera gli aiuti all’Ucraina solo come aiuti umanitari e civili». L’immediata interruzione delle operazioni militari «è la soluzione migliore che abbiamo per l’Ucraina», specifica Fico. «L’Unione europea – continua – dovrebbe passare da fornitore di armi a pacificatore». Il neo-eletto premier (per la quarta volta) – atteso oggi al Consiglio europeo per il vertice sul conflitto Israele-Hamas – ha inoltre aggiunto che il suo esecutivo «non voterà per alcuna sanzione contro la Russia a meno che non vedremo analisi del loro impatto sulla Slovacchia. E se qualche sanzione rischiasse di danneggiarci, come è avvenuto con la maggior parte delle sanzioni, non vedo alcuna ragione per sostenerle», conclude. Nella giornata di ieri, mercoledì 25 ottobre, la presidente slovacca, Zuzana Caputova, ha nominato il nuovo governo. I vertici dell’Ue, dopo la nomina di Fico, si sono congratulati con il neo eletto premier per aver assunto l’incarico «Congratulazioni, Robert Fico, per la sua nuova nomina a primo ministro della Slovacchia. Abbiamo bisogno di una Slovacchia forte, in particolare per sostenere l’Ucraina, costruire un’economia europea competitiva con una solida base industriale e rafforzare la sicurezza europea», il messaggio della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen


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