Marta Fascina: «Tornerò in Parlamento, ma resto a vivere nella Villa di Silvio ad Arcore»

La compagna del leader di Forza Italia, scomparso il 12 giugno scorso, ha rilasciato un’intervista per il libro di Vespa “Il rancore e la speranza”

Marta Fascina è pronta a tornare in Parlamento. Lo ha confermato lei stessa in un’intervista che sarà pubblicata nel nuovo libro di Bruno Vespa Il rancore e la speranza. «Sono un deputato alla seconda legislatura. Come ho sempre detto, seguo e faccio politica fin da adolescente. Continuerò a svolgere il mandato parlamentare che mi hanno conferito i cittadini; la mia assenza è stata motivata da una sofferenza indescrivibile», ha detto Fascina. Quanto ad un ruolo in Forza Italia, Fascina risponde: «Non ho mai chiesto, né aspirato ad incarichi di partito. Dunque no, al momento, non immagino particolari ruoli per me». Oltre a un suo ritorno alla Camera, la deputata Fi ha inoltre confidato a Vespa che resterà a Villa San Martino, la storica residenza di Silvio Berlusconi. Rispondendo alla domanda se – dopo i rumors sui giornali – continuerà a vivere nella residenza di Arcore, la deputata di Forza Italia ha fatto sapere di «sorridere, anche se è una cosa che mi risulta difficile in questo momento, quando leggo fantasiosi articoli di stampa. La categorica smentita della famiglia Berlusconi vale più di qualsiasi infondato pettegolezzo», ha ribadito nell’intervista.


«La scomparsa di Berlusconi un vuoto incolmabile»

La scomparsa di Berlusconi, il 12 giugno scorso, all’età di 86 anni, «l’ho vissuta, la vivo e la vivrò con un senso di angosciante vuoto che resterà incolmabile per tutto il resto della mia vita», ha detto Fascina. «Il mio amato Silvio – continua – donava amore a profusione. In un simile contesto di armonia ed unione che lui, nella sua unicità, è stato capace di creare sarebbe stato difficile non stringere eccellenti rapporti con i suoi amati figli a cui resto legata da sentimenti di stima ed affetto sinceri e profondi». Poi il “retroscena” sui progetti a cui stava lavorando il Cav.: «Ha lavorato sino a poche ore prima di raggiungere la casa del Signore. Leggeva giornali, scriveva appunti, ragionava di politica interna ed internazionale e di aziende, telefonava ad amici, politici, collaboratori. Fino agli ultimi istanti è rimasto pienamente lucido ed operativo. Aveva deciso di candidarsi alle prossime elezioni europee, in tutte le circoscrizioni. Questo la dice lunga sulla tempra di un uomo straordinario e sul suo ineguagliabile attaccamento alla vita», conclude la deputata Fi.


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