Dopo Zerocalcare anche Fumettibrutti rinuncia a Lucca Comics. Da Giancane a Maicol & Mirco, le scelte degli artisti sul patrocinio di Israele

Cresce il fronte del ritiro dalla fiera toscana, al via il 1° novembre. Le ragioni degli artisti sui social

Dopo Zerocalcare e Amnesty anche Josephine Yole Signorelli, nota come Fumettibrutti, non parteciperà al Lucca Comics and Games per via del patrocinio dell’ambasciata israeliana in Italia. Lo ha reso noto la stessa fumettista: «Mi spiace scrivervi che non sarò presente durante i giorni di fiera a Lucca e il motivo è proprio il patrocinio dell’ambasciata di Israele», scrive su Instagram. Nel suo post sui social, Fumettibrutti sottolinea come «dopo averlo scoperto», si è presa del tempo prima di prendere una decisione. «Credo che se nella vita si fanno dei compromessi (io stessa ne ho fatti tanti): su questo non riuscirei a dormirci la notte. Perdonatemi in anticipo se non potrò leggere tutti i messaggi, ma devo tutelarmi dal leggere possibili commenti che dicono che in quanto transgender e persona queer Lgbtqia+ non dovrei parlare di Gaza o della causa palestinese», scrive. Poi il riferimento a Michela Murgia, scrittrice e femminista morta lo scorso 10 agosto, a Roma all’età di 51 anni: «Non dovrei dare alcuna spiegazione al riguardo, ma voglio comunque scrivere una parola di cui parlava sempre anche Murgia, che è “intersezionalità”. Significa preoccuparsi per tutte le lotte contro l’oppressione, dei corpi e dei popoli, non solo di quelle che ci fanno comodo. Il femminismo è la chiave di lettura del mondo che mi rende libera ogni giorno, e non si tratta di un dovere per me, è l’essenza stessa della vita», conclude la fumettista.


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Chi ci sarà e chi no: le altre prese di posizione

Nella giornata di ieri anche il musicista Giancane con una storia su Instagram ha annunciato che non parteciperà alla fiera internazionale dedicata a fumetti, videogiochi e cultura pop. Il cantante si sarebbe dovuto esibire l’ultimo giorno del Lucca Comics. Mentre i fumettisti Maicol & Mirco si sono attestati su una linea diversa, comunicando sempre via social che, pur «combattuti», saranno presenti all’evento, dove venderanno «materiale dedicato a Gaza», si legge sul post Instagram. Da diversi giorni la vicenda del patrocinio di Israele alla storica fiera internazionale del fumetto, che andrà in scena da mercoledì 1 a domenica 5 novembre, sta facendo discutere, con post di sostegno a chi rinuncia e richieste di boicottaggio da un lato e critiche furenti da parte di chi denuncia la mancanza di solidarietà con Israele o vuol tenere l’arte al riparo da divisioni legate al conflitto dall’altra.

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