Il dirigente di Hamas: «Ripeteremo gli attacchi del 7 ottobre fino a distruggere Israele. I civili uccisi? Non volevamo, è stato un incidente» – Il video

Ghazi Hamad rivendica in un’intervista tv le stragi e respinge ogni accusa: «Non abbiamo nessuna colpa, anzi siamo orgogliosi di sacrificare dei martiri»

Gli attacchi terroristici del 7 ottobre? «Li ripeteremo ancora e ancora. Abbiamo dato una lezione a Israele una volta, e gliela ridaremo una seconda, e poi una terza e una quarta». A parlare è uno dei massimi esponenti di Hamas, Ghazi Hamad, alla tv libanese Lbci. L’intervista risale ad alcuni giorni fa, ma soltanto ora è stata diffusa da parte del centro di ricerca Memri la traduzione in inglese del passaggio più violento e sanguinario della conversazione. Ecco il teorema di Hamas rispiegato senza filtri da Hamad – lo stesso dirigente che giorni fa aveva abbandonato un’intervista alla Bbc di fronte alle domande “scomode” del giornalista – al pubblico arabo, e non solo. «Israele non deve esistere su questa terra. Dobbiamo cancellarlo, perché costituisce una catastrofe sul piano della sicurezza, politico e militare per l’intera nazione araba», scandisce il membro dell’ufficio politico di Hamas. Ecco perché i massacri del 7 ottobre non vengono solo rivendicati, ma annunciati come il primo di altri e numerosi attacchi contro lo Stato ebraico. Sebbene Hamas stia ora soffrendo pesanti perdite nella Striscia a seguito dell’offensiva via cielo e terra di Israele. «Dovremo pagare un prezzo? Sì certo, e siamo pronti a farlo. Siamo una nazione di martiri, e orgogliosi di sacrificare martiri», afferma Hamad, che come altri dirigenti del movimento commenta sereno gli accadimenti dall’estero, come fatto nelle scorse ore anche al Corriere della Sera, mentre manda a morire i suoi miliziani.


Ma la sua testimonianza tocca il picco di surrealtà quando interviene sulle stragi di uomini, donne, anziani e bambini compiute da Hamas il 7 ottobre. «Non volevamo fare del male ai civili – afferma Hamad – ma ci sono state complicazioni sul terreno, c’era una festa nella zona (il rave party di Re’im, ndr) con popolazione civile… Era un’area vasta, estesa su 40 chilometri». Dunque qual è l’obiettivo finale di Hamas, torna a chiedergli la giornalista: la distruzione di Israele? «Sì, certo. L’esistenza di Israele è illogica: è quello che causa tutto il dolore, il sangue e le lacrime. Noi siamo solo le vittime dell’occupazione. Quindi nessuno deve rimproverarci per ciò che facciamo. 7 ottobre, 10 ottobre, 1 milioni di ottobre: è tutto giustificato», conclude in inglese.


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