Telefonata-gate: ora anche i servizi segreti indagano su chi ha davvero passato la chiamata a Giorgia Meloni

Due le direzioni: una per ricostruire gli errori interni, l’altra per comprendere le tecniche di Vovan e Lexus e definire i loro rapporti col Cremlino

Sono due le direzioni prese dall’indagine dei servizi segreti sullo scherzo telefonico di Vovan e Lexus a Giorgia Meloni: una mira ad appurare quale sia stata la catena interna a palazzo Chigi che ha portato i due comici russi a parlare direttamente con la presidente del Consiglio. Le dimissioni del consigliere diplomatico non possono rappresentare la fine della vicenda ed è improbabile che Talò sia l’unico responsabile dell’errore. L’altra riguarda invece i rapporti dei due comici con il Cremlino, formalmente non ce ne sono, ma in pratica la verità non è nota e la premier ha rimarcato il nesso personalmente. Oltre che gli eventuali trucchi digitali, telefonici, informatici usati dai due burloni russi, fintisi il capo dell’Unione Africana Moussa Faki, e dai loro assistenti. Gestisce il fascicolo d’indagine Lucia Pasqualini, consigliere d’ambasciata che nel giro di mesi potrebbe cambiare incarico, riporta il Corriere della Sera.


Chi prenderà il posto di Talò?

Contemporaneamente urge trovare un sostituto per Talò. Operazione non facile, dato che l’ex consigliere diplomatico si è recato più volte a Washington per incontri riservati e faceva parte del gruppo dei consiglieri di sicurezza nazionale assieme agli omologhi di Usa, Francia, Germania, e Regno Unito. Pare che Meloni veda di buon occhio Fabrizio Bucci, ambasciatore italiano a Tirana, e Agostino Palese, che tiene l’ambasciata italiana in Etiopia. Nel frattempo, il Corriere ha domandato all’ambasciatore italiano presso l’Unione Africana se fosse stato contattato per svolgere delle verifiche sulla presunta telefonata da Moussa Faki, ma Alberto Bertoni si è rifiutato di rispondere.


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