La droga, il legame col boss Senese, i video dei femminicidi. Giandavide De Pau, il “killer delle prostitute” di Roma, verso il rinvio a giudizio

Domani l’udienza preliminare che prelude al processo. Un anno fa, la morte di due escort cinesi e una 65enne colombiana uccise a coltellate

È il 17 novembre 2022. Nel quartiere di Prati, uno dei punti nevralgici della Roma bene, una scoperta stravolge quella che era iniziata come una giornata ordinaria: una donna di nome Marta Castano Torres viene ritrovata morta, con una profonda ferita d’arma da taglio al petto, davanti al suo appartamento in via Durazzo. Nella stessa mattina, vengono ritrovati i corpi senza vita di due donne di origini cinesi, anch’esse uccise a coltellate, a 850 metri di distanza, in via Riboty. Le indagini arriveranno in meno di 48 ore a un nome, quello di Giandavide De Pau, 51enne con un passato nella mala romana con il clan del boss Michele Senese, già in cura psichiatrica dopo un’aggressione sessuale e al Sert per la dipendenza della cocaina. Adesso, l’uomo è accusato di triplice omicidio, con le aggravanti di crudeltà, futili motivi e premeditazione. Domani, 7 novembre, dovrà risponderne davanti al gup nell’udienza preliminare che, molto probabilmente, si chiuderà col rinvio a giudizio. I parenti delle vittime e l’Associazione italiana vittime vulnerabili di reato chiederanno di costituirsi parti civili.


La ricostruzione

Nel corso di un interrogatorio in Questura durato oltre sette ore, De Pau ha dichiarato: «Di quegli istanti ricordo solo tanto sangue. Ricordo che una donna cubana è arrivata a casa mia e abbiamo consumato della droga, poi il giorno dopo ho preso un appuntamento a via Riboty». Ovvero nell’appartamento dove si prostituivano Yang Yun Sia, 45 anni, e Li Yan Song, di 55 anni. L’uomo, secondo quanto emerge dalle carte, avrebbe «consumato con loro un rapporto sessuale» e mandato via gli altri clienti, per poi «accanirsi in maniera brutale» contro entrambe. Sulla scena del crimine verrà ritrovato poi un cellulare. E nella galleria, una scoperta sorprendente: due video realizzati da De Pau, uno di 14 e uno di 42 minuti, registrati alle ore 10.23 e alle 10.38. Durante gli omicidi. Che l’uomo avrebbe dunque commesso «in maniera incontrovertibile e raccapricciante», secondo quanto scritto dal gip. Dopodiché sarebbe uscito dallo stabile per dirigersi in via Durazzo, da Marta Castano Torres. Sul corpo della quale sono stati trovati i segni di fendenti alla schiena, all’addome, al torace, alla testa e al collo. Dopo aver cercato di divincolarsi, la donna è infine morta sul pianerottolo del palazzo. Ma di quest’ultimo incontro, De Pau sostiene di non ricordare nulla.


Il «blackout»

Una volta rintracciato dagli investigatori, il 55enne dichiarò infatti: «Ho vagato per due giorni. Avevo i vestiti ancora sporchi di sangue. Ero stravolto e mi sono messo a dormire per due ore sul divano e poi, alle 6 di mattina, sono arrivati i poliziotti che mi hanno bloccato. Ricordo di essere stato nella casa di via Riboty e di avere tentato di tamponare la ferita di una delle ragazze, ma poi ho un vuoto e non ricordo più nulla. Ho avuto blackout. Non ricordo di essere stato in via Durazzo». De Pau ha precedenti per droga, armi, violenza sessuale, lesioni, ricettazione e violazione di domicilio.

I legami con la criminalità organizzata

Il suo nome, inoltre, era anche comparso nell’inchiesta «Mondo di mezzo»: a fine aprile del 2013 aveva fatto da autista al boss Michele Senese, detto «o’ pazz» (per le perizie compiacenti che riusciva a ottenere che gli permettevano di andare in manicomio anziché in carcere). Lo aveva accompagnato ad un incontro con Massimo Carminati. Qualche anno prima, nel 2006, De Pau detto Davide «il biondo» era già stato arrestato per il tentato stupro di una 22enne brasiliana in un appartamento ai Parioli. Dov’era riuscito ad entrare fingendosi un idraulico che doveva fare delle riparazioni. In un’altra occasione era stato sorpreso a sparare con un fucile carico a piombini contro alcune prostitute di Primavalle. La procura avrebbe inoltre cercato a carico di De Pau elementi su altri omicidi di prostitute avvenuti negli anni precedenti, che per modalità sembravano presentare alcune analogie con quelli di Prati. Al momento però non sarebbero stati trovati riscontri.

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