Regno Unito, Sunak rimuove la ministra degli Interni dopo le critiche alla polizia

Suella Braverman, falco dei Tory, aveva accusato le forze dell’ordine per la gestione delle proteste di piazza pro Palestina

Nel rimpasto di governo annunciato e attuato dal premier britannico Rishi Sunak, è quello di Suella Braverman il nome più eccellente a esser messo da parte. La ministra degli Interni viene rimossa dal suo incarico a pochi giorni dal suo attacco a mezzo stampa a Scotland Yard, per la gestione «troppo morbida» delle manifestazioni pro Palestina nel Regno Unito. Al suo posto, Sunak avrebbe nominato James Cleverly, già Segretario di Stato per gli Affari esteri nel governo Truss e in quello attuale. A Downing Street sarebbe arrivato anche l’ex premier David Cameron, è possibile che per lui sia previsto un nuovo incarico nella squadra di governo sebbene non sia più un parlamentare. Braverman, 43 anni, era considerata una delle figure più a destra e intransigenti dei Tory e dell’esecutivo. È stata tra le più convinte sostenitrici delle politiche anti-migranti del suo governo, compreso il progetto di deportazione in Ruanda degli stranieri con i documenti non in regola, su cui tra due giorni si esprimerà la Corte suprema. Solo pochi giorni fa avevano sollevato polemiche le sue dichiarazioni sulle persone senza fissa dimora. Come ricorda il Guardian è già la seconda volta in appena un anno che viene rimossa dallo stesso incarico, quello di Home Secretary. La parlamentare era stata segretaria di Stato agli Interni con Liz Truss per un mese e mezzo, per poi essere scelta nuovamente da Sunak nella sua nuova squadra di governo. Nell’attuale rimpasto, dovrebbero essere sostituiti tra gli altri anche il ministro dell’Ambiente e quello della Salute. La decisione su Braverman sarebbe stata presa dopo la pubblicazione di un articolo sul The Times in cui la ministra sosteneva che ci fosse una diffusa «percezione che gli alti funzionari di polizia facciano dei favoritismi quando si tratta di manifestanti», implicando che gli agenti fossero più duri con i manifestanti di destra che con quelli pro-Palestina.


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