Israele boccia la proposta dell’Onu sulle pause umanitarie. «No, finché gli ostaggi sono nelle mani di Hamas». Ordinata una prima evacuazione anche nella zona a Sud di Gaza

Tensione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite mentre continua l’operazione dell’Idf all’ospedale Al-Shifa

Israele ha respinto la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che chiedeva «pause umanitarie urgenti e prolungate e corridoi in tutta Gaza per un certo numero di giorni». Haaretz parla dello scambio di accuse durante la seduta: il ministero degli Esteri dello Stato ebraico ha rilasciato una dichiarazione affermando che non ci sarà mai un ok finché gli ostaggi saranno nella rete di Hamas. Secondo l’ambasciatore di Israele presso l’Onu, Gilad Erdan, la risoluzione è fuori dalla realtà ed «è deplorevole che il Consiglio continui a ignorare e si rifiuti di condannare o anche solo menzionare il massacro compiuto da Hamas». «Gaza sanguina, c’è devastazione e morte ovunque. Nulla è stato risparmiato, neanche i nostri ospedali», ha dichiarato in seguito alla decisione l’ambasciatore palestinese all’Onu Riyad Mansour. «Ora cosa fate?», ha chiesto agli altri membri del consiglio dell’Onu. Con dodici voti a favore e tre astenuti – Russia, Regno Unito e Stati Uniti – la mozione sulle pause umanitarie, presentata da Malta, al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è passata.


Nel mentre i residenti di Khuzaa, Bani Suheila e Karara, nella zona sud della Striscia di Gaza, hanno avuto istruzione dall’esercito israeliano di lasciare le abitazioni per motivi di sicurezza. Hanno offerto due tentativi di alloggio, Khan Yunis (già in sovraccarico per gli sfollati del nord e di Gaza City) o Mowasi, poco distante dal mare. Un volantinaggio che sta facendo preoccupare le popolazioni della zona che temono operazioni militari imminenti.


L’operazione all’ospedale Al-Shifa

L’esercito israeliano conferma che «continua l’operazione precisa e mirata contro Hamas nel complesso dell’ospedale al Shifa» di Gaza City. Nel reparto risonanze dell’ospedale sono stati trovati «mezzi da combattimento, materiale di intelligence e militare di Hamas». In precedenza l’agenzia France Presse aveva riferito che l’Idf si era ritirato dal nosocomio ma la presenza dei militari sarebbe ancora confermata all’interno dell’edificio. L’esercito israeliano ha fatto saltare un edificio governativo di Hamas a Gaza. Inizialmente si era parlato del Parlamento, ma erroneamente, come riferisce il Telegraph che posta il video della detonazione.

L’accordo tra Israele e Hamas sugli ostaggi

Nuove voci insistenti parlano di un accordo ormai in vista tra Israele e Hamas per arrivare alla liberazione di parte degli ostaggi detenuti dai gruppi islamisti nella Striscia. Secondo quanto riporta Reuters, l’intesa mediata dal Qatar prevedrebbe al momento il rilascio di circa 50 ostaggi civili in cambio di una tregua nei combattimenti di tre giorni, della liberazione di un certo numero di donne e minorenni palestinesi detenuti nelle carcere israeliane e dell’aumento degli aiuti umanitari in ingresso nella Striscia. Ieri era circolata un’ipotesi apparentemente più ambiziosa: il Washington Post aveva parlato di una base d’intesa per il rilascio di una settantina di ostaggi in cambio di simili concessioni. Ma la vera novità di oggi è che, secondo Reuters, Hamas avrebbe ora dato il suo esplicito consenso alle «linee generali» dell’accordo. Israele, impegnato in queste ore nell’assalto a quello che ritiene essere il quartier generale dei terroristi dentro o sotto l’ospedale di Al Shifa, non ha invece ancora confermato il suo assenso al piano qatariota, cui ha lavorato anche la diplomazia Usa. L’accordo sembra ora essere «benedetto» anche dall’Iran, principale sostenitore estero del movimento islamista che governa la Striscia: «I leader di Hamas hanno detto che fermeranno gli attacchi contro gli israeliani e rilasceranno gli ostaggi se Israele fermerà i suoi attacchi contro Gaza», ha affermato il ministro degli Esteri di Teheran Hossein Amirabdollahian, prima di ribadire le sue accuse allo Stato ebraico. «Non c’è possibilità per il regime sionista di vincere il conflitto e la continuazione della guerra aumenta soltanto i costi per il governo americano dal momento che è il più grande sostenitore del regime», ha detto Amirabdollahian nel corso di un incontro all’Onu a Ginevra.

Assalto all’ospedale/bunker di Hamas

Un centinaio di soldati di Israele ha fatto irruzione all’alba di oggi nell’ospedale Al Shifa di Gaza. «Sulla base delle informazioni di intelligence e di una necessità operativa, le forze dell’Idf stanno portando avanti un’operazione precisa e mirata contro Hamas in un’area specifica dell’ospedale Shifa», ha detto l’Idf in un comunicato. «Invitiamo tutti i terroristi di Hamas presenti nell’ospedale ad arrendersi», conclude la nota. L’Idf ha poi detto di aver trovato armi e risorse di Hamas. Il corrispondente di Al Jazeera Tareq Abu Azzoum ha confermato che «i soldati sono all’interno dell’ospedale. Nel frattempo, l’ospedale è sovraccarico di pazienti». Khader Zannoun, testimone che si trovava all’interno della struttura, ha detto alla Bbc di aver visto «sei carri armati all’interno dell’ospedale e più di un centinaio di soldati del commando, sono entrati nel pronto soccorso principale, alcuni soldati erano mascherati e urlavano in arabo “non muoverti, non muoverti”». Il responsabile del ministero della Sanità palestinese al-Kaila ha parlato di un crimine contro l’umanità, il personale medico e i pazienti. E un medico della struttura ha detto ad Al Jazeera che carri armati e bulldozer si trovano nel campus: «Il fuoco è ancora intenso e sentiamo esplosioni ovunque». Il dottor Mokhallalati ha fatto sapere che le forze armate non sembrano ancora essere entrate nell’edificio principale.

Armi e risorse di Hamas

L’Idf ha dichiarato che nell’operazione in corso allo Shifa i soldati israeliani hanno trovato armi e risorse di Hamas nell’area che «indicano la presenza del gruppo terroristico». L’esercito ha anche detto di avere speranza che l’irruzione possa portare «informazioni di intelligence sui rapiti». Sottolineando che «non ci sono state frizioni» tra soldati, medici e pazienti dell’ospedale. Cinque miliziani di Hamas sono morti negli scontri. Davanti all’ospedale erano stati collocati esplosivi. Su Twitter l’account delle forze armate israeliane ha pubblicato una foto che mostra la consegna di «incubatrici, forniture mediche e alimenti per l’infanzia» durante il blitz.

Gli Stati Uniti

L’agenzia di stampa Reuters ha detto che la Casa Bianca ha protestato per il blitz: «Noi non sosteniamo l’attacco aereo dell’ospedale e non vogliamo vedere combattimenti dentro l’ospedale con persone innocenti, gente indifesa e persone malate che potrebbero ritrovarsi in mezzo alla sparatoria. Gli ospedali devono essere protetti», ha fatto sapere un portavoce. Ma Hamas ha fatto sapere che ritiene Joe Biden responsabile dell’operazione: «L’adozione da parte della Casa Bianca e del Pentagono della falsa narrativa israeliana secondo cui la resistenza utilizza il Centro medico al-Shifa per ragioni militari ha costituito il via libera per (Israele) a commettere ulteriori massacri contro i civili e a rimuoverli con la forza dal nord al sud per continuare il piano di occupazione volto a sfollare la nostra gente».

Squadre mediche e traduttori

L’esercito ha fatto sapere che dispone sul posto di squadre mediche e di traduttori «addestrati appositamente per questo ambiente delicato e complesso, con l’obiettivo di garantire che nessun danno venga causato ai civili utilizzati da Hamas come scudi umani». L’Idf ha anche detto di aver informato le autorità competenti di Gaza che tutte le attività militari dovevano cessare entro 12 ore. L’agenzia di stampa Afp ricorda che secondo il ministero della Sanità di Hamas i bombardamenti israeliani hanno ucciso finora 11.320 persone, per lo più civili, tra cui 4.650 minori. Secondo le autorità israeliane l’attacco di Hamas ha provocato la morte di 1.200 persone e il rapimento di 240 ostaggi.

Il preavviso

Un medico dell’ospedale, Khaled Abu Samra, ha dichiarato alla Cnn che l’esercito israeliano ha dato all’amministrazione dell’ospedale al Shifa di Gaza un preavviso di 30 minuti prima che iniziasse l’operazione: «Ci è stato chiesto di stare lontani dalle finestre e dai balconi. Possiamo sentire i veicoli blindati, sono molto vicini all’ingresso del complesso».

(in copertina una copia del Corano giace a terra davanti alla moschea Al Sheikh Zayed distrutta in seguito agli attacchi aerei israeliani nel nord della Striscia di Gaza il 4 novembre 2023, foto EPA/ATEF SAFADI)

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