Argentina, la vittoria di Milei: «Oggi inizia la fine della decadenza»

L’economista batte al ballottaggio Massa con il 56% dei voti. Le congratulazioni di Trump

«È una notte storica per il paese. Oggi inizia la ricostruzione dell’Argentina». Javier Milei ha cominciato così suo primo discorso dopo la vittoria al ballottaggio presidenziale in Argentina. Milei si è presentato in giacca e cravatta al fianco della sorella Karina, senza il chiodo di pelle che aveva indossato durante la campagna elettorale. «Oggi finisce il modello dello stato che impoverisce e benedice solo alcuni mentre la maggioranza degli argentini soffre. E torniamo ad abbracciare l’idea della libertà. Oggi inizia la fine della decadenza argentina. Oggi iniziamo a voltare la pagina della nostra storia e riprendiamo il cammino che non avremmo mai dovuto perdere», ha detto. Annunciando che porrà fine al declino del paese.


Il risultato

In migliaia sono scesi in piazza per festeggiare mentre lo scrutinio annunciava la vittoria di Milei. L’anarcocapitalista ha vinto il ballottaggio con il peronista Sergio Massa con il 56% dei voti mentre era stato aperto l’86% delle urne. Il suo avversario aveva ammesso la sconfitta qualche ora prima: «L’Argentina ha un sistema democratico solido e forte che rispetta sempre i risultati. Ovviamente l’esito non è quello che ci aspettavamo e ho contattato Javier Milei per congratularmi con lui e augurargli buona fortuna perché sarà il prossimo presidente. È il presidente eletto dalla maggioranza per i prossimi quattro anni», ha detto Massa, accreditato finora del 44,04% delle preferenze. Mentre l’ex presidente Mauricio Macri, che ha dato un contributo al finale della campagna di Milei, ha detto che l’Argentina ha un «futuro spettacolare».


Le congratulazioni di Trump

Oltre a quelle della Casa Bianca, a Milei sono arrivate anche le congratulazioni di Donald Trump: «Trasformerai il tuo paese e renderai l’Argentina di nuovo grande», ha detto l’ex presidente Usa. Milei, economista di 53 anni, ha promesso tra l’altro di abbandonare il peso per il dollaro statunitense. E di combattere l’inflazione attraverso nuove strategie in capo alla Banca Centrale argentina. Contrario all’aborto e favorevole al porto d’armi per i cittadini, Milei ha promesso di tagliare i legami commerciali dell’Argentina con Cina e Brasile. All’inizio della campagna elettorale era salito sui palchi con una motosega per simboleggiare i tagli al bilancio dello Stato che vuole effettuare. Se l’è presa con la «classe politica corrotta» che ha guidato Buenos Aires.

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