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Brasile-Argentina, gli scontri allo stadio prima del trionfo di Messi & Co. El Dibu Martinez si azzuffa con un poliziotto – Il video

22 Novembre 2023 - 06:23 Redazione
Gara iniziata con mezz'ora di ritardo. Un tifoso in ospedale

L’Argentina ha battuto il Brasile per 1 a 0 con una rete di Otamendi al 63′ nella partita valida per le qualificazioni ai Mondiali del 2026 al Maracanà Stadium di Rio de Janeiro. L’Albiceleste ha così interrotto l’imbattibilità casalinga dei verdeoro nei match di preparazione della competizione. L’Argentina aveva perso invece la sua imbattibilità che durava dai Mondiali contro l’Uruguay nel turno precedente. I brasiliani invece finiscono al sesto posto nel girone e ora rischiano seriamente di non riuscire a qualificarsi per i Mondiali. La partita è iniziata con 30 minuti di ritardo a causa degli scontri tra i tifosi argentini e la polizia brasiliana. Il portiere dell’Argentina Damián Martínez detto El Dibu, famoso per l’esultanza dopo la vittoria in Qatar, è ritratto in un video mentre si azzuffa con un poliziotto per difendere un tifoso.

La protesta

L’agenzia di stampa Afp racconta che i giocatori dell’Albiceleste, tra cui Leo Messi, sono andati sotto la curva dei tifosi per chiedere calma prima di rientrare negli spogliatoi. Il portiere Martinez ha attraversato di corsa lo spazio tra il campo e la curva per chiedere alla polizia di fermare le violenze. La polizia ha usato i manganelli per sedare la rissa. Almeno un tifoso argentino è stato ferito alla testa ed è stato trasportato in ospedale prima della partita. Poi, dopo il fischio d’inizio, decine di poliziotti hanno fatto un cordone davanti al settore dei tifosi argentini, che erano circa 3 mila. In totale allo stadio c’erano 69 mila persone. Dopo la partita Messi su Instagram ha protestato per il trattamento riservato ai tifosi: «Questa squadra continua a fare la storia. Una grande vittoria al Maracanà, anche se sarà segnata dalla repressione contro gli argentini ancora una volta in Brasile. Questo non può essere tollerato, è una follia e deve finire subito!».

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