Crosetto risponde all’interpellanza sul presunto attacco delle toghe: «Ho fiducia nei magistrati, ma alcuni loro interventi sono gravissimi»

Della Vedova, +Europa, che ha chiamato il ministro a dare le sue spiegazioni in Aula, si ritiene insoddisfatto: «Presenteremo una mozione»

Montecitorio vive un primo dicembre inedito. L’appuntamento è ghiotto: Guido Crosetto risponde all’interpellanza di Benedetto Della Vedova sulle parole espresse, in un’intervista, contro la magistratura. «Non ho attaccato e non attaccherò mai la magistratura» specifica il ministro della Difesa, aprendo il suo intervento. Il fulcro della sua ricostruzione è il seguente: quando ha parlato di «opposizione giudiziaria» al governo di centrodestra, nell’intervista, ha fatto riferimento a interventi pubblici di magistrati. «Non ho detto che a me raccontano di incontri segreti, di cospirazioni. Do lettura di alcuni interventi pubblici che io reputo gravissimi sulla questione giustizia. Io ho totale fiducia nella magistratura ma so discernere, mi riferisco ad alcune cose pubbliche che ho sentito in cui qualcuno ha parlato di una magistratura che deve avere “una fisiologica funzione antimaggioritaria a tutela dei diritti”». Crosetto dice di auspicare che finisca, «prima o poi», lo scontro «tra politica e magistratura». Ma incalza: «Ho sentito esponenti di Area che vedono nel governo un attacco alla magistratura, quasi che non voglia farla lavorare. C’è chi ha detto che il ruolo della magistratura deve essere quello di riequilibrare la volontà popolare. Ma chi ha responsabilità deve essere terzo: pensate se questa frase la avesse pronunciata un generale o un prefetto».


L’intervento di Della Vedova

«Lei sapeva benissimo di aprire una crisi istituzionale con la magistratura», aveva esordito Della Vedova nel suo intervento. «Non è più un membro dell’opposizione, è il ministro della Difesa, è tra i più autorevoli se non il più autorevole ministro del partito di Giorgia Meloni». In sintesi, ha detto, «lei ha tutti gli strumenti per intervenire o per raccogliere informazioni sul tema da lei sollevato, che è un tema gravissimo da un punto di vista istituzionale. Lei deve circostanziare un’accusa precisa che non può essere un sentito dire, deve spiegare tutto». Perché, argomenta il deputato, «se lei parla di opposizione giudiziaria, non può essere un sentito dire. Cosa voleva fare? Mettere le mani avanti rispetto ad eventuali provvedimenti giudiziari a carico di membri del governo o della maggioranza? Se non ci sono fatti è un processo alle intenzioni». Poi, chiudendo l’esposizione dell’interpellanza – alla quale seguirà la risposta di Crosetto e la replica di chi l’ha presentata -, Della Vedova afferma: «Io sono da sempre a favore di una riforma incisiva della giustizia, ma non possiamo farla con un sentimento politico che riporta ad Orban».


I siparietti in Transatlantico

E dire che prima dello scontro in aula il clima, in Transatlantico, era disteso: «Tutti si lamentano per essersi svegliati presto questa mattina e io ho detto “prendetevela con Della Vedova”», scherzava Crosetto, indicando l’ex segretario di +Europa che è lì vicino. «Fosse stato per me, avrebbero potuto metterla più tardi la seduta», ha risposto. Anche Conte ha ironizzato: «Qualcuno aveva scommesso che non sarei venuto, vero?», dice il leader dei 5 stelle. «Io sapevo che saresti venuto», sorride Crosetto. «Bene, è importante conoscere l’avversario», conclude Conte. In aula, poi, Crosetto ringrazia direttamente Schlein e Conte per essere presenti ad ascoltare la sua spiegazione, conclude: «Qualcuno ha detto che ho detto queste cose perché temo le inchieste. No, io sono Guido Crosetto. Ho 60 anni e in 60 anni non sono stato mai sfiorato da nulla. Secondo voi ho sollevato questo tema perché ho paura? No, io l’ho sollevato perché non ho paura». Quest’ultima affermazione fa parte degli elementi che portano Della Vedova a ritenersi «non soddisfatto» della risposta del ministro. Nel merito della domanda posta, riprende parola il deputato, «lei ha spiegato: “Ho detto delle cose da cittadino comune”. Ma no, lei parlava da membro del governo Meloni! Io non so cosa ne pensi la presidente del Consiglio o il sottosegretario Alfredo Mantovano. Lei viene intervistato perché è ministro, le sue parole segnano la posizione del governo». Poiché non sono state ritenute esaustive le motivazione portate da Crosetto, Della Vedova annuncia che presenterà una mozione, sulla quale ci sarà una discussione dell’Aula.

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