Fedez risponde a Meloni e difende Chiara Ferragni: «La priorità del governo è attaccare gli influencer? Ecco perché dovrebbe ringraziarci» – Il video

La replica del rapper alla premier, che dal palco di Atreju aveva urlato alla folla: «Non stiamo con gli influencer milionari che fingono beneficenza»

Non ci sta Fedez a tacere di fronte agli attacchi lanciati da Giorgia Meloni contro Chiara Ferragni dal palco dell’Atreju. «È singolare che pochi minuti fa la Presidente del Consiglio abbia deciso di salire sul palco per parlare delle priorità del Paese. Avrà parlato della disoccupazione o della manovra che stanno facendo col culo o della pressione fiscale? No, ha deciso di dire “Diffidate dalle persone che lavorano sul web”. Questa è la priorità della nostra Presidente del Consiglio», commenta il rapper dalle stories del suo account Instagram. Il riferimento è alle parole della premier delle scorse ore: «Noi difendiamo davvero il Made in Italy. Quello dei produttori, non quello di influencer milionari che indossano abiti griffati e promuovono, fingendo beneficenza per poi incassare un cachet milionario». Fedez sottolinea che finora non aveva preso la parola perché il caso dei panettoni Balocco, finito nel mirino prima dell’Antitrust, poi del Codacons e infine della politica, riguarda solo la moglie Chiara: «È una donna indipendente, non voglio sovradeterminare nessuno, tanto più che lei ha già detto che impugnerà la sentenza».


L’attacco alla ministra Santanché

Ma ora che ad attaccare l’influencer è stata la premier, dal palco della festa del suo partito, Fedez sente di non poter restare in silenzio. E contrattacca, rievocando il caso che ha (quasi) travolto nei mesi scorso la ministra del Turismo Daniela Santanché. «Mia moglie non ha l’immunità come lei, impugnerà la sentenza e si difenderà nelle sedi opportune. La Santanché se non avesse l’immunità forse da quel palco oggi avrebbe detto diffidate da noi stessi», commenta. E non ne vuole sapere di sentir attaccare la sua famiglia sul fronte della beneficenza. «Visto che dice che bisognerebbe diffidare di noi, in particolare di me e di mia moglie, voglio elencare un paio di cose in cui noi abbiamo fatto qualcosa e in cui lo Stato non ha fatto nulla. Io e mia moglie abbiamo fatto una raccolta fondi di 4 milioni di euro e abbiamo costruito una terapia intensiva da 150 posti letto in 10 giorni che ha permesso di salvare centinaia di vite; al Governo e alla Regione Lombardia sono serviti 10 milioni di euro per costruirne una dopo mesi», dice il rapper.


La replica sulla beneficenza

E ancora: «Durante la pandemia c’è stata una categoria che erano i lavoratori dello spettacolo completamente abbandonata dallo Stato. Il Mibact aveva raccolto in un anno mezzo milione di euro; io da solo chiuso 10 giorni in casa giorno e notte ho raccolto 3 milioni di euro, in un anno 7 milioni che ho distribuito insieme a Cesvi. E lei dovrebbe diffidare da me? Voi dove eravate?». Infine, a proposito di necessità delle persone comuni, Fedez ricorda l’inazione di Meloni sul bonus psicologo, da lui rilanciato con una fortunata petizione: «Il suo governo da gennaio 2023 doveva fare dei decreti attuativi sul bonus psicologo e per farli ci sono volute 300 mila persone che vi mettessero il pepe al culo. Mi sembra che la rete vi serva come promemoria per darvi una svegliata», conclude.

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