Egitto, Al Sisi rieletto presidente per il terzo mandato consecutivo

Nessuna sorpresa alle elezioni: l’ex comandante delle forze armate ottiene quasi il 90 per cento dei voti

Abdel Fattah al-Sisi ha vinto le elezioni in Egitto ed è stato rieletto presidente per il terzo mandato consecutivo. Nessuna sorpresa dallo spoglio delle schede, come riferito dalla commissione elettorale egiziana l’ex Comandante delle forze armate ha ottenuto l’89,6 per cento dei voti e non è stato impensierito da nessun altro dei candidati. Secondo le autorità locali, dal 10 al 12 dicembre sono andati a votare il 66,8 per cento degli elettori – oltre 44 milioni su una popolazione di 67 milioni -, in sensibile crescita rispetto alla tornata del 2018 quando fu del 41 per cento. Gli sfidanti, come ampiamente previsto, non hanno impensierito il presidente in carica. Quello che era considerato il principale avversario, Ahmed Tantawy, si è ritirato a ottobre, non riuscendo a raccogliere le firme necessarie ma denunciando intimidazioni e violenze contro di lui. Il secondo leader votato è stato Hazem Omar del Partito popolare repubblicano, che ha ottenuto il 4,5 per cento delle preferenze. Più indietro Farid Zahran del Partito socialdemocratico egiziano con il 4 per cento e Abdel Sanad Yamama di Al-Wafd che ha ottenuto l’1,9 per cento. Secondo gli analisti, la vicina guerra tra Israele e Hamas ha ulteriormente rafforzato il leader del Partito del futuro della nazione, che nel discorso successivo alla vittoria si è detto soddisfatto del risultato e dell’affluenza, e ha rivolto un passaggio proprio al conflitto nella Striscia di Gaza: «La guerra ai confini orientali richiede sforzi unificati per fermarla, a causa delle minacce che pone alla sicurezza nazionale egiziana e alla causa palestinese». Al-Sisi ha aggiunto: «Il voto degli egiziani è stato un messaggio al mondo intero che esprime il loro rifiuto di questa guerra disumana e non solo la scelta del loro presidente in una prospettiva di progresso nella civiltà».


Il terzo mandato di Al-Sisi

Al-Sisi è in carica dal 2014, dopo aver guidato il colpo di Stato militare che ha deposto l’ex presidente Mohamed Morsi, primo presidente eletto con elezioni democratiche nel Paese appena un anno prima. In passato era stato ministro della difesa e Comandante delle forze armate. Al-Sisi vinse poi le presidenziali nel 2014 e nel 2018, nel frattempo modificando la costituzione permettendo un terzo mandato e allungando la durata da 4 a 6 anni. Come sottolinea la Bbc, la sfida maggiore per l’ex ufficiale militare è quella economica. La sterlina egiziana ha perso oltre il 50% del suo valore rispetto al dollaro statunitense negli ultimi 9 mesi. Il debito pubblico è esploso negli ultimi anni per sostenere la costruzione di infrastrutture e la realizzazione di una nuova città-capitale a est del Cairo. Secondo i dati citati dal media britannico, quasi il 30% dei 100 milioni di abitanti dell’Egitto vive al di sotto della soglia di povertà. Senza contare le difficoltà per gli attivisti dei diritti umani, che più volte in passato hanno denunciato le restrizioni imposte dalle autorità e la violenta repressione del dissenso.


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