Sondaggi, Giorgia Meloni e il suo governo perdono consensi ma FdI oggi è il partito più forte

L’analisi di Ipsos per il Corriere della Sera. Il gradimento per la premier in un anno calato da 58 a 44 punti percentuali, specialmente tra i lavoratori autonomi

Il 2023 è stato l’anno del governo Meloni. Ma negli ultimi mesi si segnala un’importante contrazione degli indicatori di valutazione del suo operato e della presidente del Consiglio. L’apprezzamento dei membri di Palazzo Chigi scende dal 54 di un anno fa al 44 di oggi e per Giorgia Meloni cala dal 58 al 44, allineandosi a quello dell’esecutivo. Questa l’analisi realizzata da Ipsos per Il Corriere della Sera, riportata in un commento del noto sondaggista Nando Pagnoncelli. Rilevante è notare dove è avvenuto questo calo di consensi: tra i ceti produttivi. Giorgia Meloni scende di 20 punti percentuali tra ceti dirigenti, lavoratori autonomi, impiegati e insegnanti, operai. Quelli che più di altri avevano espresso fiducia in lei. Tra i lavoratori autonomi, si segnala, il calo è poco più del doppio della media.


Intenzioni di voto: salgono FdI e M5s. Ma nessun scossone

Pesano meno le intenzioni di voto, dove non sono rilevate brusche variazioni. Se confrontiamo i risultati delle politiche del settembre 2022, solo tre partiti, segnalano i sondaggi su Il Corriere, segnano cambi notevoli, in un quadro dove indecisi e astensionisti rappresentano il 42,2 per cento dell’elettorato. «Fratelli d’Italia -riporta il quotidiano – cresce di oltre tre punti dal 26% delle Politiche all’attuale 29,3%; il Movimento 5 Stelle che cresce di 1,8 punti passando dal 15,4% di allora al 17,2% di oggi; Forza Italia che decresce di 1,3 punti, dall’8,1% al 6,8%. Il Terzo polo che aveva ottenuto il 7,8% alle Politiche e che oggi, con i voti sia di Azione che di Italia Viva arriva al 6,7%». Il Pd vince tra studenti e laureati, riporta il Corriere, mentre i 5 stelle tra i disoccupati e al Sud. In sostanza nonostante il calo dell’apprezzamento di premier ed esecutivo non ci sono grandi stravolgimenti nelle intenzioni di voto, anzi in tutto ciò Fratelli d’Italia ne esce comunque rafforzato. Il Pd recupera negli ultimi mesi, spiega Pagnoncelli, ma semplicemente mantiene il voto raggiunto nelle politiche. «Non è riuscito per ora – sottolinea – l’allargamento dell’elettorato né il ridimensionamento del Movimento 5 Stelle con il recupero del voto di sinistra presente in questa formazione. Anzi, il Movimento recupera voti e si evidenzia manifestamente come la formazione degli “esclusi”: ceti bassi e in difficoltà».


Leggi anche: