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Accuse di antisemitismo e di plagio, si dimette la presidente dell’università di Harvard

02 Gennaio 2024 - 20:50 Redazione
La decisione di Claudine Gay dopo l'audizione al Congresso per le proteste anti-israeliane e nonostante la decisione del cda accademico che l'aveva difesa all'unanimità

Claudine Gay si è dimessa da presidente di Harvard, la prestigiosa università statunitense del Massachusetts. L’ha fatto dopo settimane di polemiche per le proteste degli studenti che hanno agitato il suo ateneo, dopo l’intervento in audizione al Congresso che non ha convinto i critici e nonostante il voto del Cda dell’ateneo che l’ha difesa all’unanimità. «È stato spaventoso essere soggetta ad attacchi personali e minacce alimentate dal razzismo», ha scritto nella lettera di dimissioni Gay, che è stata la prima donna nera a ricoprire il ruolo di presidente ad Harvard. Il suo incarico era iniziato a luglio del 2023, appena sei mesi fa. «Scrivo con cuore pesante ma con profondo amore per l’università», esordisce annunciando la sua decisione, arrivata dopo essersi consultata con i membri del consiglio di amministrazione. «Il mio profondo legame con Harvard e la sua gente ha reso ancora più doloroso assistere alle tensioni e alle divisioni che hanno dilaniato la nostra comunità negli ultimi mesi, indebolendo i legami di fiducia e reciprocità che dovrebbero essere le nostre fonti di forza e sostegno nei tempi di crisi», prosegue il comunicato, «in tutto questo, è stato angosciante veder messi in dubbio i miei impegni nell’affrontare l’odio e nel sostenere il rigore accademico, e spaventoso essere oggetto di attacchi personali e minacce alimentate dal razzismo». Gay spiega di aver preso questa decisione per riportare serenità nell’ateneo, affinché la «comunità possa affrontare questo momento di straordinaria sfida concentrandosi sull’istituzione piuttosto che su uno specifico individuo». Al Congresso l’accademica si era rifiutata di condannare apertamente le manifestazioni degli studenti, dopo le richieste di una settantina di deputati, prevalentemente Repubblicani. Tra le accuse mossegli in queste settimane, anche quelle di plagio per aver copiato materiale nelle sue pubblicazioni accademiche senza dare alle fonti il necessario credito. A inizio dicembre, dopo la sua audizione al Congresso per motivi analoghi a quelli di Gay, si era dimessa Liz Magill, 57enne rettrice dell’Università della Pennsylvania.

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