Acca Larenzia, Meloni non cede al pressing: «Alle polemiche strumentali rispondiamo con i fatti»

Intanto la questione si allarga all’Ue. Martedì prossimo a Strasburgo un dibattito sulla «rinascita del neofascismo in Europa»

«Agli attacchi gratuiti e alle polemiche strumentali degli ultimi giorni da parte di certa opposizione, questo governo continua a rispondere con fatti e risultati». Dopo giorni di polemiche e indagini, Giorgia Meloni sceglie i suoi profili social per rompere il silenzio sulla commemorazione di Acca Larenzia, dove lo scorso 7 gennaio alcuni gruppi dell’estrema destra si sono resi protagonisti di saluti romani e urla squadriste. Nel post pubblicato oggi su Facebook, la premier evita di affrontare la questione di petto e si concentra invece sugli ultimi dati sul mercato del lavoro. «Soddisfatta in particolar modo delle ultime rilevazioni Istat che certificano i segnali positivi in tema di lavoro, con la disoccupazione che scende e l’occupazione che in un anno è aumentata di oltre 500mila unità», aggiunge Meloni, che parla di «dati incoraggianti» e che premiano le politiche del suo governo.


Nei giorni scorsi, la premier è stata incalzata a più riprese dalle opposizioni per il suo silenzio sui fatti di Acca Larenzia, con la segretaria del Pd Elly Schlein che oggi ha ribadito: «Le organizzazioni neofasciste vanno sciolte. La destra continua a non recidere il cordone ombelicale con alcune realtà del passato». Secondo la segretaria dem, Meloni «ha il dovere di prendere le distanze con il passato» e deve renderne conto di fronte agli italiani. «Ha parlato 3 ore in conferenza stampa, le bastano 10 secondi per dichiararsi antifascista», ha aggiunto Schlein. Intanto, la questione si è allargata a tutta Europa. Il portoghese Pedro Marques, vicepresidente dei Socialisti Ue, ha giudicato «scandaloso» il silenzio della premier italiana: «È evidente che nonostante tutti i sorrisi che Meloni porta a Bruxelles rimane la leader di un partito di estrema destra». Pur avendo fatto in passato ampie aperture alla premier italiana, anche Manfred Weber, leader del Ppe nei giorni scorsi ha usato parole che sono sembrate uno stop alla presidente dei Conservatori europei: «In Europa non c’è posto per il saluto fascista e noi lo condanniamo con la massima fermezza. Siamo pienamente d’accordo e accogliamo con favore la chiara posizione assunta dal vice primo ministro Antonio Tajani su questo tema», ha detto Weber. Tajani è l’unico leader di partito di maggioranza che ha parlato apertamente di «antifascismo» e di episodio «da condannare». I fatti di Acca Larenzia approderanno anche alla plenaria del Parlamento europeo della prossima settimana. Il calendario dell’eurocamera prevede infatti per martedì 16 gennaio un dibattito sulla «rinascita del neofascismo in Europa».


Foto di copertina: ANSA/Fabio Cimaglia | Giorgia Meloni all’ultimo giorno della Festa di Atreju (Roma, 17 dicembre 2023)

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