Matteo Mariotti contro Selvaggia Lucarelli dopo il caso Pedretti: «Mi ha accusato di truffa, sa bene che i social si scatenano»

Il ragazzo aggredito dallo squalo contro l’influencer. Il padre: chiedeva preventivi delle protesi mentre mio figlio era in terapia intensiva

Matteo Mariotti è il ragazzo che ha subito l’amputazione di una gamba dopo l’aggressione di uno squalo in Austrialia. Mariotti è successivamente finito in una polemica social per la raccolta fondi organizzata dai suoi amici. A criticare le modalità poco trasparenti era stata Selvaggia Lucarelli. E successivamente Mariotti aveva polemizzato con l’opinionista, sostenendo che fosse «peggio dello squalo che mi ha attaccato». Lucarelli aveva replicato sostenendo che a parte gli insulti che aveva ricevuto per aver posto delle questioni, la domanda principale restava sul tavolo: a cosa servono quei soldi. Oggi Mariotti parla in un’intervista a Repubblica del caso di Giovanna Pedretti. E torna ad attaccare Lucarelli. Nell’intervista rilasciata ad Eleonora Cappelli c’è spazio anche per il padre.


«Chiedeva preventivi»

«Selvaggia Lucarelli chiedeva i preventivi delle protesi mentre lui era in terapia intensiva, io credo che da giornalista dovrebbe andare a vedere quanti soldi hanno mandato in Romagna dopo l’alluvione, invece che perseguitare noi», dice il genitore. Mentre il figlio è ancora più diretto: «Io ero in rianimazione, intubato e Lucarelli mi accusava sui social di aver truffato. Alcuni miei amici avevano fatto una raccolta di fondi per le mie cure, lei disse che le spese erano a carico del Servizio sanitario nazionale e quindi quei soldi non potevano essere per le mie cure, era tutto falso. Voglio riuscire a spiegare un giorno cosa significa ritrovarsi addosso tutte quelle offese, non poter reagire, è terribile», esordisce. Sostenendo poi che nei suoi confronti non sono arrivate «reazioni incontrollate».


I follower, i social, gli insulti

«Lucarelli sa bene che quando addita qualcuno, i suoi follower si scatenano. Vive sui social, sa meglio di chiunque altro come funzionano. Io adesso devo pensare a curarmi, ma appena potrò non starò in silenzio, spiegherò per filo e per segno cosa significa essere in una tempesta di insulti», sostiene. Infine, sul caso Pedretti: «Io sono stato forte e fortunato, ma ci sono anche persone più fragili, che magari non hanno dimestichezza con il web, che non sanno come certi fenomeni divampano improvvisamente. Io quando ho letto di questa vicenda ho telefonato a un amico e sono rimasto ore a parlare di lei: mi ha turbato moltissimo. Adesso voglio che la gente sappia che le ondate di insulti gratuiti hanno delle conseguenze. Riesco benissimo a capire cosa ha provato questa signora. Sono cose pesanti, andrebbero regolate per legge».

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