Taglio ai fondi sui disturbi alimentari, il governo ci ripensa. Il ministro Schillaci: «In arrivo 10 milioni per il 2024» – Il video

Il Fondo per il contrasto ai Dca da 25 milioni di euro era stato introdotto da Draghi nel 2022. Con l’aggiornamento dei Lea a fine anno diverrà strutturale

Sarà rifinanziato con 10 milioni di euro per tutto il 2024 il Fondo per il contrasto ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione che era sparito dalla legge di bilancio. Il taglio aveva messo in allerta le Regioni, destinatarie dei fondi, e le associazioni di settore, preoccupate del contraccolpo sui centri di assistenza. È stato il ministro della Salute Orazio Schillaci ad annunciare la marcia indietro del governo: «Ho deciso, con un emendamento al decreto Milleproroghe, di mettere a disposizione del Fondo contro i disturbi alimentari un fondo pari a 10 milioni di euro per il 2024». Il fondo, con una dotazione di 25 milioni, era stato stanziato nel 2022 dal governo Draghi, ripartito per ogni Regione in base alla popolazione tra i 10 e i 45 anni. L’obiettivo del Fondo è rinforzare la rete degli ambulatori multidisciplinari dedicati al trattamento dei disturbi, assenti in molte regioni. Prevedeva 15 milioni di euro nel primo anno, 10 nel 2023 e poi altri 10 sarebbero stati necessari a garantire le stesse prestazioni nel 2024.


Nell’ultima legge di bilancio però non era stato previsto alcun accantonamento, così le opposizioni hanno raccolto l’allarme delle associazioni che si occupano di disturbi alimentari – Dca -, chiedendo un nuovo intervento dell’esecutivo. Le rassicurazioni della maggioranza non erano bastate, così per venerdì 19 gennaio è stata indetta una mobilitazione alla quale hanno aderito 28 città. L’annuncio del ministro dovrebbe rassicurare le organizzazioni, che però avevano fatto sapere di non voler fare nessuna marcia indietro finché l’emendamento al Milleproroghe non sarà approvato.


Schillaci: «La copertura diverrà strutturale»

Alla Camera, durante il question time, il ministro Schillaci si è impegnato a riconoscere la copertura del Fondo straordinario anche quest’anno. Le Regioni – e le Province autonome -, che si occupano di richiedere e impiegare i fondi, hanno tempo fino al 31 ottobre per «trasmettere una relazione di rendicontazione finanziaria. Per il momento sono state presentate al ministero delle relazioni intermedie da cui risulta che le Regioni hanno impegnato il 59% del finanziamento e speso solo il 3% del finanziamento complessivo». Entro il primo semestre del 2024 sarà operativo il nuovo nomenclatore tariffario – in vigore dall’1 aprile – e l’aggiornamento dei Lea, i Livelli essenziali di assistenza che devono offrire tutte le Regioni. E nei quali sono inserite le prestazioni esenti.

Sedici sono quelle alle quali possono accedere le persone che soffrono di Dca: «Ferme restando queste prestazioni, nell’ambito della proposta di aggiornamento dei Lea, la commissione per i Lea ha rilevato l’importanza di introdurre ulteriori 16 prestazioni di assistenza ambulatoriale da concedere in esenzione per il monitoraggio e la prevenzione di complicanze collegate, che sommate alle precedenti diventeranno 32», ha detto il ministro. Aggiungendo che, quando entreranno in vigore anche i nuovi Lea, sarà «garantita la copertura finanziaria in modo strutturale, rendendo di fatto non necessario qualsivoglia fondo straordinario a carattere temporaneo finora sperimentato».

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