Francia, il caso del Psg e l’acquisto milionario di Neymar: perquisiti gli uffici del ministero dell’Economia

Per l’operazione di calciomercato la società sportiva avrebbe dovuto sborsare tra i 67 e i 224 milioni di euro, ma andò diversamente

All’inizio di questa settimana c’è stata una perquisizione al ministero dell’Economia francese nell’ambito di un’inchiesta incentrata sui sospetti favoritismi fiscali nei confronti della squadra di calcio Paris Saint Germain durante l’acquisizione del calciatore Neymar, avvenuta nel 2017. All’epoca la cessione del giocatore del Barcellona costò 222 milioni di euro, una cifra record nel calciomercato. Ma, secondo una inchiesta del quotidiano “Mediapart” e AFP alcuni uomini di governo aiutarono la società a evitare le tasse sull’esoso pagamento. Anche perché il PSG avrebbe dovuto sborsare tra i 67 e i 224 milioni di euro. Il 27 luglio del 2017, dopo aver seguito le direttive del ministero dell’Economia, la società avrebbe ricevuto dal fisco francese due documenti nei quali si annunciava l’assenza di tributi da pagare sull’operazione. Proprio a inizio gennaio Médiapart aveva rivelato che Gérald Darmanin, allora Ministro dell’azione e e dei conti pubblici e attualmente Ministro dell’interno, e il suo ex capo di gabinetto, Jérôme Fournel, avrebbero aiutato il PSG a non pagare tasse e imposte sul trasferimento di Neymar. Perquisiti diversi dipartimenti della Direzione Generale delle Finanze Pubbliche, tra cui l’ufficio del direttore generale, che fino a poco tempo fa era occupato da Fournel, ora passato a Capo di Gabinetto del Ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire.


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