Sul tè non si scherza. La ricetta ironica dell’ambasciata americana a Londra fa indignare gli inglesi

L’ambasciata è intervenuta sui social per prendere le distanze da una ricetta controversa. Ma alcuni utenti sono cascati nella provocazione

Saranno anche passati anche 250 anni dal Boston Tea Party che fece scoppiare la Guerra d’indipendenza americana, ma tra Regno Unito e Stati Uniti continua a esserci poca intesa su come vada preparato il tè. A far riemergere la guerra culturale è stata la chimica americana Michelle Francl, che ha rivelato al Daily Mail la sua «ricetta perfetta»: preriscaldare la tazza, utilizzare un contenitore basso e robusto, utilizzare le foglie anziché i sacchetti, aggiungere latte caldo per ridurre la cagliatura e soprattutto aggiungere un pizzico di sale per ridurre l’amarezza. È stato quest’ultimo dettaglio a far balzare dalla sedia i più tradizionalisti cittadini inglesi, mentre sui social fioccavano i commenti di indignazione.


Alla fine, a intervenire nel dibattito è anche l’ambasciata statunitense a Londra, che sui social scrive: «Il tè rappresenta un legame sacro che unisce le nostre nazioni. Non possiamo restare a guardare mentre una proposta così oltraggiosa minaccia le fondamenta della nostra relazione speciale», si legge nel comunicato, a metà tra un documento ufficiale e una presa in giro. Nel prendere le distanze dalla ricetta di Michelle Francl, l’ambasciata precisa che l’aggiunta di sale nel tè è un’idea «impensabile» e non corrisponde alla «politica ufficiale» del Paese guidato da Joe Biden. Tutto bene, dunque. O almeno fino all’ultima riga del comunicato: «L’ambasciata americana – si legge – continuerà a preparare il tè nel modo corretto: scaldandolo nel microonde». Ed ecco che si riaprono le polemiche, con gli utenti britannici dei social che cascano nell’ennesima provocazione americana: «Molto divertente, però sul serio… Chi c**zo fa il tè usando il microonde?».


Foto di copertina: EPA/Cathal McNaughton

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