Hamas contro l’Unrwa, il caso dei dipendenti Onu complici dei massacri del 7 ottobre: «Licenziamenti basati su informazioni sioniste»

Con un comunicato diffuso su Telegram, i miliziani palestinesi descrivono l’agenzia dell’Onu come «sotto ricatto» da parte dei Paesi che sostengono Israele

Hamas si scaglia contro l’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi. Ieri le autorità israeliane hanno accusato alcuni addetti dell’agenzia Onu di presunte complicità con i miliziani di Hamas nell’organizzazione degli attacchi del 7 ottobre contro lo Stato Ebraico. In tutta risposta, oggi il commissario generale dell’Unrwa, Philippe Lazzarini, ha annunciato la rescissione dei contratti di un alcuni dipendenti a Gaza, mentre un gruppo di Paesi – tra cui l’Italia – ha deciso di sospendere i fondi destinati all’agenzia. Ora è la stessa Hamas a intervenire sulla questione, condannando la decisione di Lazzarini, basata su «informazioni sioniste», e accusando l’agenzia Onu di aver «descritto la resistenza palestinese come terrorismo».


Il messaggio di Hamas in 7 punti

In un comunicato diffuso su Telegram, i miliziani hanno scritto un messaggio articolato in sette punti. «Primo: condanniamo fermamente la risoluzione dei contratti dei dipendenti sulla base di informazioni provenienti dal nemico sionista e la dichiarazione conferma che si tratta di accuse senza soddisfare tutti i requisiti di un’indagine giusta e imparziale», scrive Hamas. Dopodiché, i miliziani condannano anche la «descrizione della resistenza del nostro popolo come terrorismo o atti di odio», perché «non è compito dell’agenzia annunciare posizioni politiche sul conflitto». Nel terzo punto del comunicato, Hamas parla dell’attacco israeliano su Gaza come di «un genocidio» e accusa l’Unrwa di non essere stata finora abbastanza esplicita nel condannare l’esercito di Tel Aviv per alcuni attacchi mirati sui campi profughi.


Quarto: Hamas reputa «un’ingerenza» i tentativi dell’agenzia dell’Onu di mediare nelle trattative per il rilascio degli ostaggi. E, quinto punto, i miliziani sostengono che l’Unrwa si trovi ormai in una posizione di ricatto «da parte dei Paesi che sostengono il terrorismo sionista con il pretesto di continuare il sostegno finanziario». Da qui (sesto punto) la richiesta di Hamas rivolta all’Unrwa affinché revochi «immediatamente la sua decisione» e aderisca «al mandato concessole dalla comunità internazionale». Infine, scrivono i miliziani, «chiediamo alla direzione dell’agenzia di tornare immediatamente al lavoro in tutte le aree della Striscia di Gaza, di non rispondere alle pressioni sioniste e di assumersi le proprie responsabilità legali e umanitarie nei confronti di centinaia di migliaia di rifugiati che muoiono a causa della mancanza di cibo, acqua e medicine».

Foto di copertina: EPA/Haitham Imad | Sfollati palestinesi si dirigono verso il valico di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza (26 gennaio 2024)

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