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Raid con droni in Giordania, uccisi 3 soldati statunitensi. Biden: «Attacco di milizie filo-iraniane»

28 Gennaio 2024 - 18:15 Redazione
Il presidente statunitense promette una risposta: «Il nostro impegno contro il terrorismo non cesserà»

È di tre morti e 25 feriti il bilancio di un attacco con droni che ha colpito una postazione statunitense in Giordania. Sono le prime vittime tra i soldati americani, ricorda la Cnn, dopo il massacro ordito dai miliziani di Hamas il 7 ottobre scorso e l’offensiva di Israele nella Striscia di Gaza. «Stiamo ancora raccogliendo informazioni su questo attacco, ma sappiamo che è stato effettuato da gruppi militanti radicali sostenuti dall’Iran che operano in Siria e Iraq», ha dichiarato in una nota ufficiale il presidente Joe Biden, «i tre militari americani che abbiamo perso erano patrioti nel senso più alto e il loro sacrificio estremo non sarà dimenticato dalla nostra nazione». Nel messaggio di cordoglio Biden ha sottolineato che l’impegno degli Stati Uniti nella lotta al terrorismo rimarrà il medesimo. «Non abbiate dubbi», ha aggiunto, promettendo rappresaglie contro le milizie filo-iraniane, «chiederemo conto a tutti i responsabili nel momento e nel modo che sceglieremo». L’attacco con droni è avvenuto contro la Torre 22, al confine nord orientale della Giordania con la Siria, nella notte tra sabato e domenica 28 gennaio. «Jill e io ci uniamo alle famiglie e agli amici dei nostri caduti, e agli americani in tutto il Paese, nel piangere la perdita di questi guerrieri in questo attacco spregevole e del tutto ingiusto. Questi soldati incarnavano il meglio della nostra nazione: incrollabili nel loro coraggio. Inflessibili nel loro dovere. Intransigenti nel loro impegno nei confronti del nostro Paese, mettendo a rischio la propria sicurezza per quella dei loro connazionali e dei nostri alleati e partner con i quali combattiamo il terrorismo», prosegue il messaggio del presidente, «insieme, manterremo il sacro obbligo che abbiamo nei confronti delle loro famiglie. Ci sforzeremo di essere degni del loro onore e valore».

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