Amadeus lancia Sanremo: «Trattori qui? Protesta giusta, ma nessun contatto». Fiorello provoca: «Bello se venissero»

La promessa del direttore artistico del Festival: «Se arrivano gli agricoltori li faccio salire sul palco dell’Ariston»

È ufficialmente iniziata la settimana del Festival di Sanremo. In attesa dell’inizio vero e proprio di domani sera sul palco dell’Ariston, oggi è il giorno della conferenza stampa. A rispondere alle domande dei giornalisti sono Amadeus, per il quinto anno consecutivo nelle vesti di conduttore e direttore artistico, e Marcello Ciannamea, direttore dell’intrattenimento Prime Time della Rai. «Sembra di tornare al 2020, fa un bell’effetto», esordisce subito Amadeus. Poco dopo l’inizio della conferenza stampa, irrompe in sala anche Fiorello: «Da domani mi devo abituare a un nuovo fuso orario. Purtroppo non riesco più a dormire», scherza il comico. E poi, indicando Amadeus e Alberto Biancheri (sindaco di Sanremo), aggiunge: «Finiscono insieme, sono all’ultimo mandato».


Trattori in arrivo?

Uno dei primissimi temi discussi in conferenza stampa è la protesta degli agricoltori, che nei giorni scorsi hanno fatto capire di voler portare i propri trattori anche a Sanremo. «Non sappiamo se arrivano i trattori, ma se arrivano li faccio salire sul palco», dice Amadeus. Fiorello è ancora più netto: «Sarebbe bello arrivassero». E poi: «Sai chi sarà il primo ad arrivare? Al Bano», scherza il comico, dopo la solidarietà del cantante pugliese agli agricoltori. E sempre sul possibile arrivo della protesta all’Ariston, Amadeus nega di essere stato contattato dai promotori delle manifestazioni: «È una protesta sacrosanta e assolutamente giusta, ma nessuno mi ha contattato», precisa il direttore del Festival.


«Nessuna pressione dalla Rai»

A proposito delle polemiche politiche che ogni anno circondano il Festival, Amadeus precisa di non aver mai ricevuto fare pressioni da parte della Rai per fare un festival «meloniano» da parte di viale Mazzini. «Ho incontrato Roberto Sergio appena è diventato amministratore delegato e mi ha detto: “Puoi continuare a fare il festival liberamente come hai fatto negli ultimi 4 anni”. Non mi ha mai fatto una telefonata per chiedere chi ci sarà», assicura Amadeus. Nei festival precedenti, ha aggiunto il conduttore, «non ho mai cercato cose sensazionali a tavolino». E poi ancora: «I miei festival non sono schierati politicamente, in passato sono stato attaccato sia da destra che da sinistra».

Giovani artisti

Quando gli viene chiesto quali sono le ragioni dietro l’esclusione di chi è rimasto fuori dal Festival, soprattutto di alcuni giovani artisti, Amadeus risponde: «Uno dei pochi meriti che mi riconosco è di aver portato molti giovani a Sanremo in questi cinque anni. Molti non erano neanche conosciuti al grande pubblico». Il conduttore del Festival fa due esempi concreti: «Quest’anno ci sono Maninni e Big Mama con le loro canzoni».

Intelligenza artificiale

«Ci sarà mai spazio per l’impiego dell’intelligenza artificiale?», chiede un giornalista. «Non sono un grande esperto, ma mi affascina la tecnologia», premette Amadeus. E a proposito di un possibile impiego delle nuove tecnologie all’interno del Festival, aggiunge: «L’intelligenza artificiale può essere d’aiuto per tante cose ma non deve sostituire. Va utilizzata per quello che occorre ma non potrà mai sostituire né un cantante in gara né un direttore d’orchestra né la musica». Più scherzosa la risposta di Fiorello, che la butta sul ridere: «Io non ne ho idea, ho solo l’ignoranza artificiale».

«5 anni sono sufficienti»

E a proposito di una sesta conduzione l’anno prossimo, Amadeus inizialmente prova a schivare la domanda: «Si è interrotto il collegamento», scherza il direttore artistico di Sanremo. Poi arriva la risposta vera e propria: «Sono innamorato del Festival, ma tutto deve terminare. Sono lusingato dell’affetto della Rai e del pubblico, ma credo che cinque anni siano sufficienti per chiudere, mi auguro, con una festa bellissima. Resterò comunque innamorato di Sanremo a vita».

Nessuna presenza istituzionale

A differenza di quanto avvenuto lo scorso anno, questa volta il Festival non potrà contare su presenze istituzionali. «Il presidente Mattarella l’anno scorso ci ha fatto un regalo con la sua presenza», ricorda Amadeus, mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky «aveva manifestato interesse per partecipare». Quest’anno invece, assicura Amadeus, «non ci saranno presenze istituzionali a Sanremo, a meno di cose dell’ultimo momento».

Niente monologhi

Una novità per quest’anno sarà l’assenza di monologhi per i conduttori. A confermarlo è Amadeus, che in conferenza stampa precisa: «Ci saranno un paio di cose personali e alcune performance. Per esempio, Giovanni Allevi tornerà a calcare il palco di un teatro dopo due anni bruttissimi», ricorda il conduttore del Festival.

L’Inter e il buon umore

Pur nel mezzo degli ultimi preparativi pre Festival, ieri Amadeus si è concesso una breve pausa per guardare il big match di Serie A tra Inter e Juventus, vinto per 1-0 dai nerazzurri, di cui il conduttore del Festival è grande fan. «La vittoria mi ha messo sicuramente di buon umore», rivela Amadeus. E poi rivela: «Ieri prima della partita ero in ansia. Mi preoccupa più l’Inter quando gioca che Sanremo».

Chi vincerà?

A fare una delle domande più scottanti non è nessuno dei giornalisti presenti, ma Fiorello. «Chi vuoi che conduca l’anno prossimo il Festival?», chiede il comico. Amadeus però non si sbilancia e promette di non averci pensato. E a proposito di chi potrebbe vincere quest’edizione, tra i 30 artisti in gara, il conduttore dice che «quest’anno il risultato è molto incerto», ma prova a fare una previsione: «Nella top 5 ci sarà qualcosa di inaspettato».

Foto di copertina: ANSA/Riccardo Antimiani | Il direttore artistico del Festival di Sanremo, Amadeus, durante la conferenza stampa (5 febbraio 2024)

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