Europee Pasquale Tridico sarà capolista M5s al Sud: «L’alleanza con il Pd è possibile»

L’ex presidente dell’Inps: mia moglie è ucraina, l’invasione russa l’ho vissuta con grande sofferenza

L’ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico sarà capolista del Movimento 5 Stelle nella circoscrizione Sud alle elezioni europee. Tridico annuncia la candidatura in un’intervista a Repubblica, nella quale l’inventore del reddito di cittadinanza italiano auspica che grillini e Partito Democratico facciano fronte comune contro le destre. «Sono contento ed emozionato, è il mio battesimo politico», dice Tridico a Francesco Bei. Anche se non si iscriverà al M5s: «Ma ho accettato di guidare la loro scuola di formazione. Poi si vedrà». Con lui ci saranno «Chiara Saraceno, la sociologa più attenta alle diseguaglianze, Mario Tozzi per la transizione ecologica, l’ex assessore di Veltroni e Marino, Marco Causi sull’amministrazione pubblica, l’ambasciatore Piero Benassi sull’Europa. Sarà una scuola di impronta progressista».


L’alleanza

Sull’alleanza Pd-M5s Tridico dice che l’idea di un contratto di programma come si fa in Germania non lo entusiasma: «Oddio, se parliamo di contratto a me viene in mente quello tra Lega e Movimento del 2018, durato solo un anno visto che le differenze erano enormi. Quel modello ricorda un fallimento mentre io sono certo che, dopo le Europee, arriverà il tempo giusto per le convergenze, quando cominceremo a confrontarci più concretamente sui temi». L’accordo, secondo lui, è più facile nell’economia: «Crediamo tutti che la crescita sia legata alla lotta alle diseguaglianze. Storicamente le società europee avanzate sono cresciute perché la classe media aumentava continuamente i salari e si riduceva il gap di diseguaglianza. Oggi accade l’opposto: secondo Banca d’Italia il 5% della società ha aumentato negli ultimi anni la sua a quota di reddito dal 40 al 47%, mentre il 50% della società ha visto una diminuzione della ricchezza dall’8 al 7%. Questo non solo è intollerabile sul piano morale, ma comprime i consumi, porta a una scarsa crescita e alla stagnazione».


L’Ucraina

Sull’Ucraina però tra i due partiti rimangono punti di attrito. Che, secondo Tridico, non può prescindere dalla posizione pacifista. La quale è già presente storicamente a sinistra: «Lo abbiamo visto in passato, con le critiche all’intervento Nato in Jugoslavia e all’invasione Usa in Iraq. Non stiamo parlando di atteggiamenti estremistici, che vanno criticati e isolati, ma della posizione persino degli ultimi Pontefici, compreso quello attuale. Mia moglie è ucraina, io sono filo ucraino, questa invasione russa l’ho vissuta con grande sofferenza anche personale, ma una forza progressista deve sempre mantenere un’orizzonte alternativo alla guerra». Poi aggiunge che la naturale collocazione del M5s in Europa sia nel gruppo dei Verdi.

Conte, Schlein e Keynes

Tridico dice che ha conosciuto Conte «qualche mese prima delle elezioni del 2018, quando eravamo entrambi nella squadra di governo del Movimento 5 stelle. Io ero indicato per il lavoro, lui per la Funzione Pubblica». E rivela che la loro prima chiacchierata fu su «Keynes, l’economista che ha lasciato l’impronta più duratura sulla cultura progressista. Le politiche del governo Conte, dal superbonus, al blocco dei licenziamenti fino al reddito di cittadinanza, sono state politiche keynesiane». Sostiene che Elly Schlein sia «la persona giusta per riportare al Pd quanti se ne sono andati». Infine, una battuta sul fatto che proprio lui potrebbe essere il federatore del patto tra Pd e M5s, come lo fu Prodi: «Io davvero penso solo a far bene per i prossimi cinque anni in Europa, sempre se sarò eletto s’intende».

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