Biden critica duramente Israele su Gaza e si difende dalle accuse su una sua scarsa lucidità

Il presidente ha attaccato il procuratore anche sull’accusa che egli non ricordasse la data della morte del figlio Beau

«La mia memoria è a posto, guardate quello che ho fatto da quando sono presidente». Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha risposto così a una domanda della Fox sul report dei tre file top secret in casa che lo ha dipinto come «anziano» e «dotato di scarsa memoria». Il presidente ha attaccato il procuratore speciale Robert Hur anche sull’accusa che egli non ricordasse la data della morte del figlio Beau. «Come ha osato? Ricordo ogni minuto, ogni istante di quel giorno». E si è difeso nel merito: «Non ho mai diffuso informazioni classificate. Ma avrei dovuto prestare più attenzione a come quei documenti venivano gestiti». Alla fine si è anche detto «felice» dell’assoluzione: «Trump ha fatto l’opposto. Secondo l’incriminazione, non solo si è rifiutato di consegnare per mesi i documenti, ha anche ostacolato la giustizia».


Over the top

Biden ha anche criticato Israele su Gaza. La risposta di Benjamin Netanyahu al 7 ottobre di Hamas è stata «over the top», cioè esagerata. Ha anche rivelato di aver fatto pressioni sul governo israeliano «per consentire l’ingresso di aiuti umanitari. Ho convinto Netanyahu, ho fatto forti pressioni. Ci sono moltissime persone innocenti che muoiono di fame, donne e bambini innocenti che hanno disperato bisogno di aiuto. Ho parlato al telefono con i sauditi per portare a Gaza quanto più aiuti possibili». Biden ha anche sottolineato che sta premendo per arrivare ad un accordo sul cessate il fuoco e sugli ostaggi: «Ci sto lavorando senza sosta».


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