Il ministro Lollobrigida: «Gli agricoltori sono lavoratori perbene, protestano perché esasperati»

Il responsabile del Made in Italy: le proteste della Lega? Salvini non ha parlato nel CdM

Il ministro dell’agricoltura e del Made in Italy Francesco Lollobrigida dice che i trattori sono «esasperati». Ma anche che sono «lavoratori per bene che mi hanno regalato il foulard del movimento». Non ha intenzione di dimettersi: «L’unica persona che non intendo incontrare è un signore che non so che mestiere faccia. Non ha alcun senso parlare con quei pochi che su questo movimento hanno tentato di mettere il cappello», dice riferendosi a Calvani. Mentre non ha paura della sfiducia di Matteo Renzi: «Temo molto la sfiducia del popolo, raramente la sfiducia di persone già sfiduciate».


In un’intervista al Corriere della Sera Lollobrigida parla dell’esenzione Irpef per gli agricoltori, spiegando il perché della franchigia a 10 mila euro: «L’esenzione per tutti dell’Irpef non è equa perché avvantaggia chi fattura milioni. Giorgetti ha deciso di garantire gli agricoltori più in difficoltà, che secondo lui sono circa il 90% delle imprese. Lo stop all’esenzione è stato votato in Cdm su proposta di Giorgetti da tutto il governo e io ero d’accordo. E adesso, con grande fatica, abbiamo trovato ulteriori risorse e scelto di garantire una esenzione più equa senza privilegi a chi non ne ha bisogno. La proposta della rimodulazione l’ha fatta Giorgetti e al tavolo non ho sentito Salvini dire che non bastava. Ho piena fiducia in Giorgetti e ritengo saggia la sua proposta», afferma rispondendo così alle polemiche della Lega.


Mentre sul pericolo del venire meno di una base elettorale della destra derivato dallo scontro con gli agricoltori è caustico: «Abbiamo incontrato le 5 associazioni che rappresentano il 90% degli imprenditori. Non solo sono in linea col governo, ma hanno ringraziato Meloni e Lollobrigida per il lavoro costante. Io registro molto consenso e penso che le polemiche arrivino più da pezzettini di Parlamento in cerca di notorietà che dagli agricoltori».

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