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Roma, arrestati due ventenni per il rapimento di Danilo Valeri: si indaga su un movente legato a un debito di droga

13 Febbraio 2024 - 11:23 Ugo Milano
Uno dei due arrestati è Aboudramane Diaby, che ha un passato da calciatore professionista nella primavera della Roma e nell'Hellas Verona

Un 20enne e un 23enne sono stati arrestati ieri sera, 12 febbraio, dalla Squadra Mobile di Roma con l’accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione. Sono loro, secondo gli inquirenti, ad aver rapito nel dicembre del 2022 Danilo Valeri, figlio di un pregiudicato di San Basilio, alla periferia della Capitale. Il blitz dei poliziotti è scattato al termine di un’attività investigativa coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma. I due giovani per cui è stata disposta la custodia cautelare in carcere hanno 20 e 23 anni. Si tratta rispettivamente di Jimenez Gonzalez Osvaldo Isaac e Aboudramane Diaby, che ha un passato da calciatore professionista nella primavera della Roma e nell’Hellas Verona. Secondo i pm, sarebbero stati loro due, insieme ad almeno altre cinque persone, ad aver avvicinato Danilo Valeri all’esterno di un ristorante in zona Ponte Milvio e ad averlo costretto a salire a bordo di un’auto, salvo poi liberarlo il giorno successivo.

Il movente

L’indagine della procura di Roma, coordinata dal pm Mario Palazzo, ha fatto emergere che il sequestro di Danilo Valeri sarebbe legato a un debito di denaro legato alla droga. Diaby è stato raggiunto dalla misura cautelare mentre si trovava già agli arresti domiciliari per una vicenda di droga di circa un anno fa. In base a quanto ricostruito dalla polizia, quella notte del 22 dicembre 2022 avvenne una sorta di trattativa per il rilascio di Danilo Valeri, che avvenne poi la mattina successiva. Dall’analisi dei telefonini del padre, Maurizio Valeri, gli investigatori hanno individuato alcune chiamate con «intermediari» a cui fu promesso il pagamento del debito. Da parte della vittima e del padre, questa mattina oggetto di perquisizione, non c’è stata alcuna collaborazione alle indagini, tanto che risultano indagati per falsa informazione ai pm. Il ragazzo si limitò a dire di non ricordare nulla: «Ricordo solo di essermi svegliato in un taxi la mattina dopo», disse agli inquirenti dopo essere stato rilasciato dai sequestratori.

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