La risposta di Francesco Totti sui soldi del mantenimento: «700 mila euro dal doc “Unica”, Ilary Blasi è più ricca di me»

La memoria difensiva dell’ex capitano giallorosso indica altri flirt dell’ex moglie. Il tradimento e l’addebito

Mentre Ilary Blasi accusa Francesco Totti di aver speso 3 milioni di euro al Casinò e di ritardare i pagamenti del mantenimento, l’ex capitano della Roma dice che lei è più ricca di lui. O meglio, lo scrivono gli avvocati di Totti in risposta alla memoria difensiva della showgirl che ieri ci ha fatto sapere anche delle lezioni di pattinaggio mancate dalla piccola Isabel, terzogenita della coppia. La conduttrice avrebbe sui suoi conti correnti una spropositata liquidità. E forse è più ricca dell’ex marito. Dal documentario Unica, in cui ha raccontato su Netflix la vicenda che ha portato all’addio, avrebbe incassato 700 mila euro. E terrebbe sotto controllo molte società, tra cui la Number 5 intestata al padre Roberto Blasi. Il tutto serve a combattere intorno all’assegno mensile per i figli che Totti dovrà staccare.


L’assegno mensile

La lite tra i due coniugi, spiega oggi il Corriere della Sera, ruota infatti tutta intorno ai soldi. Per questo Totti ha convocato come testimone per la causa di separazione Cristiano Iovino, ovvero il personal trainer con cui Ilary avrebbe avuto «frequentazioni intime». La separazione si gioca sull’addebito e in questo quadro chi ha tradito prima l’altro è decisivo. Non solo: i legali di Totti, ovvero Antonio Conte e Laura Matteucci, hanno indicato nella memoria difensiva altri flirt di Blasi. Con personaggi noti del mondo dello spettacolo. Che ora potrebbero essere chiamati dal tribunale a dare dettagli sulla frequentazione con Blasi. Gli avvocati della conduttrice, Alessandro Simeone e Pompilia Rossi, invece chiameranno in causa Noemi Bocchi. Ovvero l’attuale compagna di Totti. E citeranno altre «avventure» dell’ex capitano. Attualmente l’assegno di mantenimento mensile ammonta a 12.500 euro al mese: lei ne chiede il doppio.


L’udienza e l’addebito

Ma Totti paga anche il 75% delle spese scolastiche (circa 40 mila euro annui) e metà di quelle straordinarie. La giudice Simona Rossi ha fissato la prossima udienza per il 31 maggio 2024. E ha deciso di dare la precedenza proprio alla questione dell’addebito, ovvero alla decisione su a chi attribuire la colpa della separazione. Quindi le consulenze tecniche e contabili non sono state prese in considerazione. Secondo Blasi non sarebbero la cifra giusta, anche perché Totti spende cifre importanti al Casinò come documentato dalla segnalazione antiriciclaggio della Banca d’Italia. «Con profonda amarezza, e molta preoccupazione, la signora Blasi ha appreso che il marito, il padre dei suoi figli, in media “brucia” al casinò, importi pari a 6,5 volte quello che destina», per effetto dell’ordinanza del Tribunale, «ai figli», spiegano i legali.

La verità di Blasi

Sulla questione delle frequentazioni con Iovino, Blasi dice che la sua verità «non cambia». Si tratta della versione dei fatti che ha fissato nel documentario su Netflix. Dove ha raccontato che la fine della sua relazione con il marito è accaduta a causa di un equivoco: lui si era convinto che lei lo avesse tradito con il personal trainer, mentre lei con Iovino aveva solo preso un caffè insieme alla sua amica parrucchiera Alessia Soldani. Mentre con «il papà dei miei figli» ora «l’amore c’è, ma in maniera diversa». Alex Nuccetelli, storico amico di Totti che gli ha presentato sia Ilary che Noemi, le parole di Iovino sono state soltanto «la punta dell’iceberg». Mentre l’ex giallorosso si sta trincerando nel silenzio «per signorilità» perché «vuole tutelare i figli».

Il tradimento e l’assegno

Ma soprattutto Nuccetelli ha detto di credere a Iovino perché «lo conosco». Aggiungendo che «nella vita alcuni ruoli che vengono concessi tendono a farti fare un abuso di arroganza. È abbastanza plausibile». Secondo Selvaggia Lucarelli invece Blasi «ha capitalizzato l’infelicità» vendendo le sue memorie a Netflix e a Mondadori. L’intervista rilasciata da Iovino al Messaggero forse doveva servire per spingere la controparte ad arrivare a un accordo prima della decisione del giudice. Non sarà così: la guerra dei Totti verrà conclusa dal tribunale.

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