Medio Oriente, Schlein e la mozione sul cessate il fuoco: «Un passo in avanti, ora l’Italia guidi la missione Ue per la pace»

La segretaria del Partito democratico, a La Stampa, invita il governo ad assumersi

Una telefonata di confronto con la premier Giorgia Meloni, l’unanimità sulla parte di mozione che impegna il governo a «sostenere ogni iniziativa volta a perseguire la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani e a chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza». Elly Schlein considera «un avanzamento significativo» il voto alla Camera di lunedì 13 che ha coinvolto maggioranza e opposizioni. «Erano passati mesi dall’ultimo dibattito parlamentare sul Medio Oriente, serviva un passo in avanti», dice in un colloquio a La Stampa, «ci sono stati migliaia di morti e abbiamo visto morire Hind, una bambina di 6 anni. Abbiamo visto questo orrore». A questo punto l’invito all’esecutivo è a proporre «un’iniziativa diplomatica degna della nostra tradizione», affinché l’Italia «guidi un’azione europea, come ha già cominciato a fare Josep Borrell per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi a Gaza, bisogna essere più fermi e più incisivi», perché quello che sta accadendo a Gaza è una «costante violazione del diritto internazionale e non possiamo assistere in silenzio». Per questo la segretaria Pd è soddisfatta del voto sul cessate il fuoco, ma è cauta su come quest’impegno si tradurrà in un’azione diplomatica. «Ho richiamato in Aula la presa di posizione di Tajani», aggiunge, «è bene che il governo italiano dica che la reazione del governo israeliano sia sproporzionata, è un giudizio che da tempo diamo anche noi». Per ora «è positivo quando c’è sintonia tra politica e società civile che possono muoversi insieme, anche se ognuna sulla propria strada», poi secondo Schlein andranno sollecitate altre prese di posizione, «come il riconoscimento dello Stato palestinese, che è un percorso più difficile, ma necessario».


Polemiche post-Sanremo

Schlein è intervenuta anche sulle polemiche per le parole di Ghali e Dargen D’Amico durante il Festival e successivamente a Domenica In, con Mara Venier che ha letto un comunicato in diretta dell’ad Sergio e l’ambasciatore israeliano che ha criticato le dichiarazioni di Ghali.« I cantanti devono potersi esprimere liberamente: consideriamo sbagliata ogni forma di censura, è un’aria che non ci piace. Io sono sempre contenta quando il Paese discute e ragiona».


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