«Sono nullatenente», le dichiarazioni di Fedez davanti al giudice. Scatta l’esposto alla Guardia di Finanza. Lui: «Dichiarazione decontestualizzata»

Le dichiarazioni del rapper in un processo del 2020 e i sospetti del Codacons sulle società a lui riconducibili

Rischia di diventare un caso ciò che Fedez ha dichiarato davanti al giudice, dichiarandosi «nullatenente». Le dichiarazioni inaspettate del rapper, riportate da la Repubblica, rientrano in un procedimento per diffamazione risalente a novembre 2020. L’udienza avviene in modalità telematica per via del Covid. L’audio saltella a causa di problemi tecnici e il magistrato, forse egli stesso incredulo, chiede conferma più volte di aver sentito correttamente. Ma Fedez non cambia mai linea: «Beni mobili o beni immobili registrati? Nullatenente». Poi la precisazione che sembra chiarire quanto dichiarato: «È tutto intestato alle mie società». A stretto giro, dopo l’uscita di Repubblica, arriva la replica del diretto interessato. «Mi spiace molto leggere questo articolo, non ne capisco il senso e lo scopo, se non quello di dare un’idea sbagliata ai lettori e alle lettrici riportando una mia dichiarazione in modo del tutto decontestualizzato», risponde. E poi su Instagram: «Prendo atto di questo grandissimo scoop che sta circolando su tutte le testate diramato dal Codacons in cui campeggia il titolo ‘Fedez dichiara che è nullatenente‘. No, non è vero, non ho dichiarato questo: come sempre prendono un pezzo di una cosa, la decontestualizzano e la fanno passare per un’altra cosa». L’artista spiega che «in uno dei tanti procedimenti per diffamazione che mi ha fatto il Codacons, tutti archiviati ci tengo a dire, il giudice mi chiede ‘Federico, tu possiedi beni immobili, navi o macchine?’. E io faccio ‘no, è tutto intestato alla mia società».


L’inchiesta

Davanti alla versione di Fedez è arrivata la replica di Codacons. «Evidentemente Fedez ha la memoria corta, e non ricorda che i procedimenti penali a suo carico avviati a seguito di denuncia del Codacons non sono stati affatto tutti archiviati», riportano in una nota. L’inchiesta ha origine da un esposto dell’associazione a tutela dei consumatori aveva denunciato il rapper per diffamazione dopo che fece riferimento a una presunta pubblicità ingannevole sul sito del Codacons, relativa al Coronavirus. Per questo caso il prossimo maggio Fedez verrà ascoltato in aula. Ora, però, per le dichiarazioni pronunciate riguardo ai suoi beni, il Codacons torna sul piede di guerra presentando un esposto alla Guardia di Finanza. «Negli ultimi cinque anni si sono succedute numerose operazioni straordinarie che hanno portato il gruppo ad assumere assetti sempre diversi. Ulteriori e specifiche considerazioni possono essere svolte valutando la tipologia di operazioni straordinarie poste in essere», spiega l’associazione.


«Potere occulto e trasversale»

Inoltre, a insospettire il Codacons «è la fitta trama di rapporti di affari con nuovi soggetti che delinea l’allegata ricostruzione e rappresenta un salto di qualità, in termini strategici, rispetto a quanto osservato in precedenza». A loro avviso, la situazione «merita un’analisi più ampia al fine di cogliere le ragioni strategiche sottostanti che, ancorché potenzialmente lecite, possono talvolta travalicare e deviare in una forma di ‘potere occulto e trasversale’ la cui conoscenza non può rimanere estranea all’attività istituzionale del Corpo».

La Lamborghini, la casa a CityLife e le società che cambiano dal 2022 al 2024 (e la chiesa sconsacrata)

«Ulteriore considerazione – spiega nell’esposto il Codacons – attiene ai beni utilizzati per scopi chiaramente personali (come l’abitazione della famiglia Fedez-Ferragni nel complesso Citylife ovvero la Lamborghini utilizzata da Fedez) che risultano intestati a società e di cui sfugge il contenuto di eventuali accordi contrattuali che consentirebbero alle persone fisiche, che non ricoprono cariche societarie, di usufruirne in maniera esclusiva». Nella denuncia l’associazione pubblica uno schema degli asset dell’impero Fedez risalente a maggio 2022. E uno del 2024, che risulta «profondamente mutato». E «infine, si registra l’acquisizione di un nuovo immobile, (…) da parte della società Zedef, immobile di 630 mq destinato ad Ufficio all’interno di una chiesa sconsacrata recentemente ristrutturata nell’ambito di un più vasto progetto di riqualificazione dell’area». E infine: «il Gruppo è saldamente in mano alla società Zedef che fa capo alla famiglia di origine di Fedez e cioè oltre a lui stesso, alla madre e al padre che rivestono anche le cariche societarie chiave nella società stessa».

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