Beppe Grillo contro il terzo mandato: «La politica non deve diventare una professione»

Il fondatore del Movimento 5 Stelle difende uno dei suoi cavalli di battaglia, fornendo un assist involontario a Fratelli d’Italia e Forza Italia contro l’alleato di maggioranza

Nella diatriba sul terzo mandato per i presidenti di regione che sta vedendo contrapposti gli alleati di maggioranza – da una parte Fratelli d’Italia e Forza Italia, dall’altra la Lega – si inserisce Beppe Grillo, fondatore del Movimento 5 stelle che proprio del limite alle due legislature aveva fatto bandiera. Il comico difende quella battaglia e ribadisce: «La regola del doppio mandato è uno dei motivi fondanti per cui è nato il Movimento 5 Stelle. La politica non deve diventare una professione». La questione è molto delicata in questo frangente, soprattutto per le opinioni contrastanti all’interno del governo e per la poltrona di governatore in Veneto. Luca Zaia è al suo terzo mandato e correrebbe per un quarto. Per la Lega, è un modo per valorizzare gli amministratori locali capaci, mentre Fratelli d’Italia – con l’appoggio di Forza Italia – punta alla presidenza della regione forte dei nuovi rapporti di forza nella maggioranza. «I due mandati sono l’interpretazione della politica come servizio civile», dice ora Grillo, «auspico che il nostro paese possa farne legge di Stato».


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