L’ex 007 Marco Mancini: «Gli ostaggi israeliani? Sono ancora nei tunnel»

Secondo l’ex agente del Sismi 45 sono già morti

Gli ostaggi presi da Hamas il 7 ottobre sono ancora nei tunnel. A dirlo, in un’intervista al Quotidiano Nazionale, è l’ex agente segreto italiano Marco Mancini. «Si trovano prevalentemente nel sud di Gaza e presumibilmente nei cunicoli che sconfinano in Egitto», sostiene Mancini. Il quale poi dice che «il numero uno di Hamas, Yahya Sinwar, nome di battaglia Abu Ibraim, gestisce direttamente gli ostaggi ritenuti più preziosi. E con lui c’è anche il numero due dell’organizzazione, Mohamed Al Deif, nome di battaglia Abu Kalid, costretto su una sedia a rotelle. Sono gli uomini più protetti». Sulla condizione degli ostaggi Mancini dice che «secondo le mie fonti dei 136 uomini e donne rapiti, 45 hanno perso la vita tra i bombardamenti israeliani e le torture subite dai miliziani di Hamas». Mentre sui pericoli per l’Europa dice: «Non dispongo di elementi concreti. L’Europa, Italia compresa, però deve tenere la guardia alta anche con l’intelligence dei Paesi membri perché ritengo che la rete di Hamas sia presente anche qui. La capacità di penetrazione, con l’Iran dietro le quinte è molto forte. I fanatici sono ovunque e costituiscono un pericolo da non sottovalutare».


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