Il ritorno dei Jalisse a Una voce per San Marino: «Sogniamo l’Eurovision dopo cattiverie, sospetti, favoritismi»

Il duo che ha vinto Sanremo racconta la sua carriera

I Jalisse hanno vinto il Festival di Sanremo il 22 febbraio del 1997. Poi più nulla. Hanno tentato di tornare nella kermesse musicale senza successo. Ma stasera si esibiscono a Una voce per San Marino. Sognando l’Eurovision. E in un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano tornano a parlare di quel trionfo. Alessandra Drusian e Fabio Ricci dicono che «dopo la proclamazione della vittoria mi scappava la pipì, arrivai in ritardo in sala stampa. Ci accolsero gelidamente. La prima domanda fu: ‘Perché avete vinto Sanremo?’”. Come se fosse un sopruso. Ho conservato le schede Doxa, eravamo in testa sin dalla prima serata. Pavarotti, che era presidente di giuria ma non poteva votare, dichiarò: “Anch’io avrei fatto vincere i Jalisse”».


Cattiverie, sospetti, favoritismi

I Jalisse parlano di «cattiverie, sospetti di favoritismi, l’infondata accusa di aver plagiato i Roxette. Molti articoli ci fecero male. Volevano cancellarci. Avevamo vinto senza una major alle spalle, dimostrando che due ragazzi con una piccola casa di produzione potevano prendersi il Festival». Il loro ritorno a Sanremo è stato trionfale: «Quando Fiorello e Amadeus ci hanno accolti quest’anno all’Ariston e la platea si è alzata in piedi, siamo stati risarciti per la nostra resilienza. Scendendola scala pensavo solo a non svenire. Non avevamo fatto prove». Ricci racconta le esclusioni: «Un anno avevamo un pezzo di Bacalov, un altro una canzone scritta con Rita Levi Montalcini. E una, Se fosse un tango, scartata perché la cantava Alessandra, in seguito accettata nell’interpretazione di Iva Zanicchi».


Il paradiso è qui

Stasera a San Marino cantano «Il Paradiso è qui. In un momento così, dobbiamo cercare la bellezza e la forza dentro ciascuno di noi». E dicono che la gente li segue con affetto: «Siamo tutti un po’ Jalisse, di fronte alle sopraffazioni quotidiane». Gli inizi della carriera sono stati duri: «Ale faceva l’infermiera, poi debuttò da solista. La discografia la snobbava. Così diventammo un duo. Da sola 10 anni fa tentò la sorte a The Voice of Italy». Secondo Fabio invece «i giovani oggi rischiano di essere spazzati via dopo una sola canzone. Noi siamo entrati nelle scuole, soprattutto dopo il sisma dell’Aquila, con progetti dedicati agli aspiranti cantautori. Abbiamo scritto un brano su una detenuta». Infine, l’incontro con Sergio Mattarella: «Nel discorso ricordò che la musica è fondamentale per regalare speranza. Oltre ogni ostacolo: noi Jalisse e tutti».

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