Dario Fabbri e i due anni dall’inizio della guerra in Ucraina: «La Russia sta vincendo sul campo, ma…» – Il video

L’analisi del direttore di Domino: Mosca sta perdendo sul piano strategico

Due anni dopo il suo inizio, nella guerra d’Ucraina la Russia sta vincendo sul campo. ovvero sta vincendo nella parte tattica. Occupa territori che, ovviamente, due anni fa non le appartenevano e su questi sembra voler restare, sebbene anche questa vittoria tattica, perché matematica, cioè le regioni che sono in possesso di Mosca non erano così due anni fa ma erano nella disponibilità di Kiev, ma nonostante questo si tratta comunque di una vittoria smagliante sul terreno. Se pensiamo che delle regioni russofone, neppure tutte queste, sono finite nelle mani di Mosca. Ad esempio non l’intero oblast di Donetsk e soprattutto non la città di Kharkiv o Kharkov, come si dice in russo, abitata per l’appunto da una popolazione in larga parte conversante nella lingua di Tolstoj. Ma sul piano strategico, come raccontiamo su Domino, la Russia la guerra la sta perdendo.


Perché la sta perdendo? Per molte ragioni legate soprattutto all’espansione della NATO, ma c’è qualcosa di ancora più importante: ovvero questa guerra ha spinto la Russia nelle braccia – ma dovremmo dire nelle fauci – della Cina. Ed è qui che cambia il corso degli eventi, perché se questo è un dramma per la Russia, è considerato uno sviluppo negativo anche dagli americani che nei prossimi mesi, nei prossimi anni vorranno trattare con Mosca, congelare dunque il conflitto in Ucraina per strappare proprio la Russia dalla Cina, Cina che è ritenuta da Washington il suo principale nemico. Ed è questo che cambierà, indipendentemente da chi vincerà le elezioni negli Stati Uniti, il corso del conflitto, lasciando, nell’idea degli americani, ai paesi europei la ricostruzione di una Ucraina congelata da qui ai prossimi anni.


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