Il ministro degli Esteri ungherese: «Ilaria Salis fa parte di una gang di estremisti di sinistra. Navalny? Ha usato parole razziste» – Il video

Le parole al Tg1 in cui, nel giro di pochi minuti, condanna la maestra italiana in processo a Budapest, non omaggia il dissidente russo e incolpa Soros

Gli arresti domiciliari in Italia per Ilaria Salis? «Questo dipenderà dal processo in tribunale, che è un organo indipendente. Questa signora è venuta in Ungheria come parte di una gang di estremisti di sinistra e ha picchiato persone innocenti. Perché i media italiani non mostrano queste immagini? Stupefacente che dall’Italia si cerchi di intervenire su un caso giudiziario ungherese». Queste le parole del ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó al Tg1. Parole che fanno discutere. Non solo per la celerità con cui il ministro giudica la vicenda della maestra detenuta a Budapest. In meno di un minuto e mezzo l’esponente del governo guidato da Viktor Orbán riesce ad attaccare anche l’Unione Europea e il ricordo di Alexei Navalny, l’oppositore di Vladimir Putin morto nella colonia penale sull’Artico. Sulla morte oppositore, per il ministro, non ci sono elementi chiari. «Non ci sono state indagini indipendenti quindi non posso dire altro. Di certo Navalny ha usato in passato parole razziste contro gli abitanti della Georgia e questo è inaccettabile».


E sulle procedure di infrazione aperte contro l’Ungheria per mancanza di tutela di diritti nei suoi cittadini replica che sono scelte «politiche». «L’Ungheria ha un governo conservatore e patriottico che va contro l’ideale liberale dominante e questo Bruxelles ha difficoltà a digerirlo. Molte delle denunce contro noi provengono da ong finanziate da Soros».

Leggi anche: