Gli studenti in piazza a Pisa e a Firenze a una settimana dalle manganellate: manifestazioni preavvisate e agenti «invisibili»

Attesi migliaia di partecipanti al corteo organizzato nelle città toscane per ribadire il «cessate il fuoco a Gaza» e chiedere «le dimissioni del questore» dopo le cariche di venerdì scorso

Dopo le cariche dei poliziotti del 23 febbraio scorso, gli studenti ritornano in piazza a Pisa e Firenze. Alle 14 di oggi, sabato 2 marzo, partirà la manifestazione nel centro della città della torre pendente. Da piazza Vittorio Emanuele i manifestanti raggiungeranno piazza dei Cavalieri, dove una settimana fa – durante il corteo pro-Palestina – i poliziotti presero a manganellate i giovani riunitosi per chiedere un cessate il fioco a Gaza. Alle 18, sempre di oggi, si terrà invece il corteo a Firenze. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, il trasferimento della dirigente di polizia Silvia Conti e il mea culpa degli agenti seguito dall’auto-identificazione, le manifestazioni di oggi sono state regolarmente preavvisate. Da un primo dato diffuso ieri, sarebbero attesi migliaia di partecipanti per il corteo indetto allo scopo anche di ribadire la richiesta di «dimissioni del questore dopo i fatti di venerdì scorso» da parte dei Collettivi studenteschi.


La conferma della questura

La Questura di Pisa ha confermato l’avvenuta comunicazione da parte della Rete degli Studenti medi. «Il Coordinamento degli studenti medi ha preavvisato una manifestazione per domani (oggi, ndr). La partenza della manifestazione è prevista alle 14 da piazza Vittorio Emanuele e si snoderà per il centro cittadino», si legge nella nota. Per precauzione il camminamento turistico in quota delle Mura medievali, che in alcuni punti incrocia l’itinerario della manifestazioni di piazza, resterà chiuso a partire dalle 13. Nel capoluogo toscano i sindacati di base hanno invece comunicato l’itinerario del corteo. Qui verrà, con ogni probabilità, creata una specie di «zona rossa» che impedisca il contatto tra manifestanti e forze dell’ordine. Le questure, scrive il Corriere della Sera, hanno stabilito per tutti di avere un «profilo di impiego invisibile». Tradotto: ci saranno continenti schierati in punti sensibile, ma la loro presenza dovrà essere impercettibile. 


L’auto-identificazione

I poliziotti coinvolti nei fatti di Pisa hanno deciso di assumersi le loro responsabilità. Alcuni di loro sono stati ripresi mentre colpivano con manganelli gli studenti minorenni. I nomi degli agenti sono entrati in un’informativa spedita dalla questura alla procura. «I poliziotti hanno contribuito fattivamente alla loro specifica individuazione», si legge nell’informativa. La scelta dei poliziotti dovrebbe velocizzare sia gli accertamenti interni che le valutazioni della Procura. Al momento il fascicolo di Pisa, così come anche quello analogo di Firenze per i disordini davanti al consolato Usa lo stesso giorno, è senza indagati e proseguono gli accertamenti in base a video, relazioni di servizio e prime informative. Ma l’elenco si va ad aggiungere alle relazioni di servizio degli stessi agenti impegnati quel giorno che avevano già ricostruito, dal loro punto di vista, cosa fosse successo. Intanto, i genitori dei ragazzi manganellati hanno promesso cause collettive.

I dati sulle manifestazioni

I dati parlano di un aumento del 40% delle manifestazioni nei primi due mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023: quest’anno tra gennaio e febbraio ci sono state 2.822 manifestazioni di spiccato interesse per l’ordine pubblico, contro le 1.994 dello scorso anno. Le manifestazioni che hanno registrato criticità quest’anno sono state l’1,6%, in netto calo rispetto al 3,5% nel 2023.

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