Violenza di gruppo su un’atleta 17enne a Chianciano, gli indagati «si dichiarano innocenti». Federazione e Comune si costituiranno parte civile

La giovane schermitrice ha denunciato gli abusi subiti nella notte tra il 4 e il 5 agosto scorso

Il racconto della schermitrice su quanto accaduto nella notte tra il 4 e il 5 agosto a Chianciano Terme, nel Senese, è molto dettagliato. Rosa, nome di fantasia, è una campionessa di 17 anni che la sorsa estate, durante un ritiro della Federscherma ha denunciato di aver subito una violenza sessuale di gruppo da parte di altri tre atleti. Secondo quanto ha raccontato agli investigatori, si è risvegliata nella camera da letto di uno di loro, è riuscita a tornare nella sua stanza e ha chiamato aiuto, riuscendo a ricordare solamente di aver bevuto una birra e due shottini la sera precedente. Durante gli accertamenti, le sono state ritrovate tracce di alcol e droga nel sangue. Due gli indagati per violenza sessuale dalla procura di Siena, mentre la Federazione sportiva non ha ancora preso provvedimenti. «Abbiamo fatto tutto quello che potevamo, non possiamo sostituirci alle autorità giudiziarie. Non abbiamo i poteri per indagare su ipotesi di reato gravi come questi, da codice rosso», ha spiegato il presidente della Fis Paolo Azzi, «abbiamo attivato la procura e la giustizia federale, facendo tutti i passi necessari, ci siamo anche predisposti per un’eventuale costituzione di parte civile. Ma serve almeno un provvedimento cautelare, un rinvio a giudizio o la chiusura delle indagini».


La difesa degli indagati

«Gli indagati si dichiarano innocenti, non avendo essi mai usato violenza nei confronti di nessuno», fa sapere uno dei difensori dei due giovani atleti, «rimaniamo in attesa delle determinazioni dell’Autorità Giudiziaria che, come emerge dagli atti sin qui depositati, pur non avendo ancora potuto avere visione di tutto il contenuto del fascicolo, ha svolto indagini sin da subito per ricostruire gli avvenimenti nell’immediatezza dei fatti». L’avvocato Enrico De Martino ha poi aggiunto: «Chiediamo dunque attenzione e rispetto per una vicenda evidentemente delicata e dolorosa per tutti, in attesa del definitivo accertamento dei fatti da parte della magistratura». Alle parole del presidente della Federscherma si è unito anche il sindaco di Chianciano. «Il Comune si costituirà parte civile, ove l’autorità competente individuerà i presupposti per rinviare a giudizio i soggetti responsabili», ha dichiarato il sindaco Andrea Marchetti, «quello accaduto, se accertato, è un fatto denigrante che provoca una lesione morale e fisica per la vittima e per il concreto interesse del Comune di preservare il nostro territorio da reati così spregevoli. Esprimiamo pieno sostegno e solidarietà alla vittima ed alla famiglia».


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