Il capo di Stato Maggiore della Marina Credendino: «Caio Duilio agisce solo in maniera difensiva»

L’ammiraglio spiega cosa è successo nell’attacco degli houthi e le regole d’ingaggio

«Il cacciatorpediniere Caio Duilio ha i sensori e gli armamenti che servono per fronteggiare le minacce, ma soprattutto un lungo addestramento». Per questo, spiega oggi l’ammiraglio Enrico Credendino capo di Stato Maggiore della Marina militare in un’intervista a Repubblica, «abbiamo dei droni-bersaglio che sono molto simili a quelli degli Houti e prima di partire prepariamo gli equipaggi ad abbatterli usando i cannoni di bordo». Ma «agiamo solo in maniera difensiva», specifica Credendino. Il quale riguardo alla protezione delle infrastrutture nei fondali afferma: «Noi dobbiamo sapere chi transita nei fondali, dove lo fa e perché. Quindi servono sensori, centrali di comando e droni in grado di intervenire, guidati da navi- madre che saranno a loro volta con o senza equipaggio. È un settore su cui dobbiamo investire: il ministro della Difesa Guido Crosetto intervenendo al lancio del Polo della Subacquea ha detto che le risorse per i fondali dovranno essere pari a quelle per lo Spazio».


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