Chiara Ferragni contro «L’Espresso», arriva la diffida alla pubblicazione: «Mostrarla come Joker è denigrarla nel Giorno della Donna»

L’ira dell’nfluencer sulla rivista per la copertina e l’inchiesta al veleno sui suoi affari: mandato ai propri legali di valutare «ogni tipo di azione legale»

«Ferragni Spa: il lato oscuro di Chiara». L’edizione de L’Espresso che dovrebbe uscire in edicola domani, venerdì 8 marzo, è un caso prima ancora della pubblicazione. L’inchiesta principale del numero della rivista in occasione della Giornata della donna è dedicata infatti agli affari dell’influencer più famosa d’Italia, Chiara Ferragni. Con un approccio decisamente velenoso, si desume dal sommario della copertina: «Una rete ingarbugliata di società, una girandola di quote azionarie, tra partner ingombranti, manager indagati e dipendenti pagati poco. L’influencer è a capo di un impero dove la trasparenza non è di casa». L’annuncio di un’inchiesta molto critica nei confronti della gestione del business in casa Ferragni, già scossa in questi mesi dalle vicende giudiziarie per il caso Balocco e gli altri accordi commerciali. Ma a far discutere, ancor più dei contenuti previsti dell’inchiesta, è l’immagine che campeggia in copertina. Chiara Ferragni appare a mezzo busto, indossa una giacca grigia, una camicia bianca e una cravatta nera, ed è pesantemente truccata. Come un pagliaccio, come Joker il cattivo della saga di Batman, con il trucco blu che le cola sotto gli occhi e la tinta rossa intorno alle labbra. Ma il numero, in realtà, potrebbe non arrivare mai in edicola. Questo per lo meno è quanto chiedono ora gli avvocati di Chiara Ferragni, che è andata letteralmente su tutte le furie.


Ferragni al contrattacco per le vie legali

L’influencer «ha dato mandato ai propri legali di valutare ogni tipo di azione legale, incluso quella per il risarcimento per danni patrimoniali e non patrimoniali, nei confronti della società editrice del settimanale L’Espresso», si legge in una nota del team Ferragni riportata dall’Ansa. Contestualmente i suoi legali hanno «diffidato l’editore de L’Espresso dalla pubblicazione, prevista per domani 8 marzo, del numero che ritrae la propria assistita in copertina con le sembianze di Joker, riservandosi ogni ulteriore azione anche all’esito delle verifiche sul contenuto dell’articolo». I legali della Ferragni, spiega ancora la nota, «contestano la portata gravemente diffamatoria e lesiva dell’uso fatto in copertina dell’immagine della propria assistita, palesemente denigrata e svilita proprio nel giorno in cui la donna dovrebbe essere celebrata». Si attende ora la reazione dell’editore de L’Espresso.


Il dibattito sui social

L’inchiesta del settimanale arriva a una settimana dall’intervista di Ferragni da Fabio Fazio, a Che Tempo Che Fa. Sui social c’è chi critica il cattivo gusto dell’immagine, e anche la scelta di ridicolizzare una donna in copertina proprio l’8 marzo. Tra i difensori però c’è chi ricorda come L’Espresso abbia spesso realizzato delle copertine provocatorie, senza fare troppe distinzioni. E così Salvini è stato Gambadilegno, Berlusconi è diventato il Mao di Andy Warhol e Giorgia Meloni è stata incoronata regina come Elisabetta.

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