Le bugie in chat di Impagnatiello dopo aver ucciso Giulia Tramontano, la recita con l’altra donna: «Domani parliamo con lei»

L’uomo aveva disertato l’incontro a tre e aveva atteso il ritorno a casa della compagna incinta per ucciderla: poi i messaggi alla collega 23enne con cui aveva una relazione

Erano le 22.30 del 27 maggio quando Alessandro Impagnatiello scriveva alla collega 23enne con cui aveva una relazione parallela a quella con Giulia Tramontano, promettendole un incontro chiarificatore con la stessa fidanzata. «Domani quindi?», gli aveva chiesto la ragazza. «Anche domani, tutti e tre». Poco prima Impagnatiello aveva ucciso Tramontano, incinta al settimo mese. Quello stesso pomeriggio le due donne si erano viste, ormai consapevoli delle tante «bugie» e «inganni» dell’ex barman. Una consapevolezza maturata grazie ai racconti, ai messaggi, alla ricostruzione di quanto Impagnatiello aveva raccontato nei giorni e nelle settimane precedenti. All’incontro tra le due donne all’Armani Hotel di Milano dove lavoravano Impagnatiello e l’amante sarebbe dovuto essere presente anche il 30enne, che l’aveva proposto salvo poi disertarlo. Nel frattempo era tornato a casa, la cronologia delle ricerche del pc racconta che avesse digitato «come rimuovere tracce di bruciato nella vasca da bagno», prima di aspettare che Giulia tornasse a casa, per ucciderla. «Voglio definitivamente mettere un punto e chiarire tante cose. Non posso passare per ciò che non sono», scriveva poi alla collega, promettendo un fantomatico nuovo incontro nonostante ormai Giulia fosse morta. Quella sera però Impagnatiello sarebbe andato sotto casa della 23enne. Sarebbe voluto salire in casa ma la giovane non l’ha fatto entrare: solo qualche minuto sotto il portone, poi i saluti. Qualche ora dopo sarebbero iniziati gli annunci di scomparsa e le ricerche, fino al tragico epilogo.


Mesi di bugie

Le bugie di Impagnatiello sono durate mesi. L’uomo ha iniziato la relazione segreta nel giugno 2022, nascondendo alla collega la sua reale situazione sentimentale. Lo ha spiegato ieri, 7 marzo, in Aula lei stessa: «Sapevo che era fidanzato, ma mi ha detto che con lei non voleva stare più». In quei mesi, pur accorgendosi che qualcosa non quadra, si convince che il loro rapporto può durare. E rimane incinta, decidendo poi di interrompere la gravidanza. Ma i sospetti che Impagnatiello abbia un’altra relazione dalla quale non ha alcuna intenzione di sottrarsi diventano conferme quando vede il contenuto del suo smartphone. Lui ammette di essere legato a Giulia Tramontano, e che la compagna è incinta. Ma dice alla collega che il figlio non è il suo. Fabbrica delle prove, le mostra un test del dna falsificato. Lei ci crede, poi un mese dopo scopre nell’iPad che quel certificato medico è stato modificato. Aspetta tre settimane prima di rivelarlo a Impagnatiello e affrontarlo. Contatta quindi Giulia: «Le ho spiegato chi ero, che ero stata incinta, che al posto suo avrei voluto sapere chi avevo al mio fianco. Lei già sospettava, aveva passato mesi infelici con lui che non c’era mai», spiega ancora in aula. E quindi l’incontro il 27 maggio, le lacrime, l’abbraccio e l’ultimo saluto. Giulia, incinta, verrà uccisi con 37 coltellate poche ore più tardi.


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