L’ennesimo scontro tra Santoro e Annunziata? Sarà nelle urne, per il collegio Sud

La giornalista potrebbe essere uno dei nomi di punta del Pd, assieme a Cecilia Strada (collegio Nord Ovest). Storia di una rivalità mai sopita col conduttore tv che ha appena lanciato la sua lista

Michele Santoro ha lavorato alla sua candidatura per molto tempo e giusto ieri ha presentato definitivamente la sua lista “pacifista”, Pace, terra dignità che raccoglie adesioni multiple, da Vauro (fumettista presente in tutte le ultime trasmissioni televisive del giornalista, almeno dagli anni 2000) a Angelo D’Orsi, passando per alcuni esponenti di Rifondazione comunista a cominciare dal segretario, Maurizio Acerbo. Sarà capolista ovunque, con l’obiettivo di superare un ostacolo non banale come il 4% nazionale (e prima ancora bisogna raccogliere 75mila firme per presentare la lista). Ma se l’impegno è pensato per essere nazionale è probabilmente il Sud il collegio in cui il giornalista e autore di trasmissioni di ampio successo (da Samarcanda ad Anno Zero) punta ad avere maggiori consensi.


Annunziata per il Pd

A complicare la corsa di Santoro – ma non solo, ovviamente – pare ormai scontata la candidatura di Lucia Annunziata come capolista del Pd al Sud. Le liste del Partito democratico non sono ancora chiuse, ma la giornalista ed ex presidente della Rai, avrebbe dato il suo consenso. Per Elly Schlein non è una mossa da poco: la segretaria del Pd sta componendo le formazioni in modo da candidarsi ma non in tutti i collegi. Al momento, però, l’idea è di mettere capolista una donna ovunque: Cecilia Strada avrebbe già accettato di fare la capolista nel Nord Ovest (che include la Lombardia) e, appunto, Annunziata sarà al Sud.


Una storia di colleganza e scontri

Michele Santoro e Lucia Annunziata durante la conferenza stampa al Senato il 10 febbraio 2010 contro il taglio ai fondi per l’editoria. ANSA / FABIO CAMPANA / PAL

Per i due giornalisti, coetanei, entrambi provenienti da Salerno ed entrambi con una brillante carriera giocata soprattutto in Rai, sarà probabilmente l’ennesimo appuntamento senza esclusione di colpi. Sebbene i due non abbiano mancato di invitarsi reciprocamente nelle trasmissioni che hanno condotto nel corso del tempo, o di fare battaglie insieme per la libertà di informazione, specie negli anni dei governi Berlusconi, gli scontri feroci sono stati numerosi. Almeno tre sono rimasti negli annali della tv: E’ il 15 gennaio 2009, quando Lucia Annunziata appare nella trasmissione AnnoZero, dove ha un’accesa discussione con il conduttore Michele Santoro. Annunziata accusa Santoro di avere un orientamento filo-palestinese, mentre quest’ultimo definisce le critiche di lei “fesserie”. A seguito dell’incidente, Annunziata abbandona.

Nel 2021, in piena emergenza Covid, Annunziata invita Michele Santoro ad In Mezzora e lo scontro è inevitabile. La discussione è scatenata dal tema dei vaccini e dalla mancanza di voci contrarie lamentata da Michele Santoro. Santoro afferma che gli scienziati “non sono Dio” e che è necessario fornire ai cittadini i dati per prendere decisioni informate. Quindi il giornalista accusa la Rai di non ospitare opinioni critiche. Annunziata risponde: “Scusa ma tu adesso non eserciti nel senso che non hai una tua trasmissione e vieni qui a farci notare queste cose? Vuoi darmi lezioni?”. Quel “non eserciti” Santoro non l’hai mai mandato giù.

Infine, l’anno scorso, subito dopo il primo pacchetto di nuove nomine deliberate dal CdA della Rai, Lucia Annunziata sceglie di dimettersi dalla conduzione di Mezzora in più e da tutti gli incarichi dell’emittente pubblica. Invece di solidarizzare, Santoro la attacca per vari motivi non ultimo il fatto che, presidente della Rai nel 2003, non si sarebbe opposta all’ “editto bulgaro” di Silvio Berlusconi in seguito al quale Santoro, Enzo Biagi e Daniele Luttazzi nell’autunno del 2002 videro non rinnovate le loro trasmissioni. Annunziata non era ancora presidente e lo sarebbe diventata un’anno dopo, nel marzo 2003, per circa un anno. Ma non importa, secondo Santoro poteva fare di più. E lo scontro non è mai finito.

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