Gasparri contro lo studente che ha mimato la pistola. Le urla in Senato: «Falla a me la pistola. Fammela in faccia»

Il retroscena raccontato dall’agenzia Dire. Cosa è successo nell’ufficio del questore Nastri martedì

«Adesso, se hai coraggio, falla a me la pistola. Fammela in faccia». Queste le urla del senatore Maurizio Gasparri in Senato, nel retroscena raccontato dall’agenzia Dire. Quando è già uscita la notizia dello studente del liceo Righi, che in aula ha mimato una pistola puntata verso la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è il presidente di Forza Italia a Palazzo Madama che si reca nell’ufficio di Gaetano Nastri (FdI), il questore anziano. Dentro ci sono la professoressa che ha accompagnato gli studenti e il ragazzo in questione. Nastri, con il questore Antonio De Poli (Udc), propongono una lettera di scuse inviata alla premier e al presidente del Senato. Ma Gasparri, nonostante l’accordo stia arrivando a dama non si trattiene. «Fammela in faccia la pistola», dice il senatore allo studente sedicenne. Il ragazzo non si scompone, replica il gesto. E il senatore, riporta Dire, risponde: «Ti parlo come se fossi mio figlio, ti auguro da grande di essere migliore di quanto tu sia adesso». La professoressa, davanti al ragazzo che non cede ha quasi un mancamento, chiede dell’acqua. Il giovane si è poi scusato, non rinnegando però il gesto. «Mi scuserò con una lettera ma non per arretrare sul dissenso, perché non cambio idea. Le scuse saranno solo per il gesto in sé, che arriva dalla storia di Autonomia Operaia», ha detto oggi in un intervista a Repubblica.


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