Il Pd (diviso) chiede a Schlein di candidarsi alle Europee, lei però non decide ancora. La conferma su Annunziata e Decaro in lista

Dibattito ancora aperto sulle liste dem, con i dubbi della minoranza del partito sui nomi civici imposti dalla segretaria e sulla sua possibile candidatura da capolista

Se Elly Schlein si candiderà e in quale posizione in lista alle prossime Europee è ancora tuto da decidere. Innanzitutto dalla stessa segretaria del Pd, che a DiMartedì su La7 conferma di non aver ancora sciolto le riserve: «Ci sto riflettendo, non ci sono ancora novità, di questo si è discusso anche in segreteria, ma io prima voglio vedere la squadra perché in un partito che non è personale, la prima cosa è la squadra». L’unica certezza per ora è l’impegno scontato della segretaria dem in campagna elettorale: «La leader si spenderà in ogni caso sempre».


Poco prima fonti del Pd avevano rivelato all’Ansa che la riunione della segreteria al Nazareno aveva chiesto un impegno diretto per la segretaria: «Con varie sfumature, tutti hanno chiesto alla segreteria Elly Schlein di candidarsi» alle prossime Europee. La spaccatura però sarebbe avvenuta sulla posizione in lista, se in cima o meno: «Le formule proposte sono diverse – dicono le fonti dem – Lei ne prende atto e ci ragiona». Prima di prendere una decisione definitiva, Schlein aveva detto che «dovrà essere chiuso l’impianto generale». A sollevare dubbi sulla candidatura di Schlein come capolista per il Pd è stata soprattutto la minoranza dem, che ha parlato di un «confronto franco e costruttivo, tuttavia ancora aperto». In particolare sarebbero state sollevate «perplessità in merito alla posizione che occuperebbe in lista» la segretaria Schlein, «che rischierebbe di penalizzare le candidature femminili». E poi ci sono «preoccupazioni sulle candidature civiche come capolista, che penalizzerebbero la classe dirigente del Pd».


Nel mirino della minoranza dem potrebbe finire per esempio Lucia Annunziata, che la stessa Schlein ha annunciato da Giovanni Floris di voler candidare come capolista nella circoscrizione Sud per le Europee. Una scelta, ha spiegato la leader Pd, «non solo perché è una figura di grande valore come giornalista (purtroppo risorsa non sfruttata adeguatamente per le condizioni che non erano ospitali), ma soprattutto per la sua grande conoscenza di politica estera e internazionale».

Dalle fila del Pd arriva invece la conferma della presenza del sindaco di Bari Antonio Decaro per le Europee. Schlein non ha nessuna intenzione di tenere conto delle polemiche scoppiate sul caso barese, con l’invio della commissione del Viminale per verificare eventuali infiltrazioni mafiose nell’amministrazione Decaro. «Il suo impegno contro la criminalità organizzata parla per lui», dice Schlein a proposito del sindaco di Bari. E sull’ormai famoso selfie con le parenti del boss Capriati, la segretaria dem considera la faccenda chiusa: «Mi sembra sia stato chiarito che è stata scattata a una festa di San Nicola e che succeda che tanti ti chiedano un selfie. Succede a tutti. Mi sembra sia accaduto anche con altre foto di politici che hanno dovuto poi dare spiegazioni: Salvini con un capo ultrà, o Meloni con uno del clan Spada…».

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