Gabriele Marchesi non andrà in Ungheria, torna libero il 23enne indagato con Ilaria Salis: la sentenza a Milano

Il giovane milanese fu messo ai domiciliari lo scorso novembre in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dalla magistratura ungherese

Torna libero Gabriele Marchesi, il 23enne co-indagato con Ilaria Salis e che si trovava ai domiciliari dalla fine dello scorso novembre. La Corte d’Appello di Milano ha respinto la richiesta dell’Ungheria di consegnare Marchesi alla giustizia ungherese e ha revocato ogni misura cautelare nei suoi confronti. Marchesi era stato fermato a Milano e posto ai domiciliari lo scorso 21 novembre in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dalla magistratura ungherese per gli stessi capi d’imputazione di cui è accusata Ilaria Salis. Secondo le accuse, i due avrebbero partecipato all’aggressione di tre militanti neonazisti durante il “Giorno dell’Onore”. Come spiegato dal procuratore generale Cuno Tarfusser, Marchesi a Budapest rischierebbe una condanna da 2 a 24 anni, «una forbice ampia», per delle lesioni «che da noi sarebbero considerate lievissime». Negli scorsi mesi i magistrati italiani hanno più volte inoltrato richieste all’Ungheria, come la revoca del mandato di arresto e la scelta di un altro strumento in ragione del rispetto dei domiciliari e delle misure a lui imposte. Nelle motivazioni della decisione della Corte, i giudici fanno riferimento al «rischio reale di un trattamento inumano e degradante», lo stesso denunciato dalla concittadina Salis in numerose lettere dalla detenzione e che oggi – 28 marzo – è riapparsa in manette in tribunale, dove le sono stati negati i domiciliari, e la «fondatezza di timori di reali rischi di violazione dei diritti fondamentali».


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