Disforia di genere, il ministero rileva delle «criticità» sui trattamenti al Careggi. Gasparri: «L’ospedale ha violato le regole»

A seguito dell’interrogazione del senatore di Forza Italia, il dicastero di Schillaci aveva inviato i suoi ispettori a Firenze. Ecco gli esiti dell’audit su 85 casi

A Firenze, l’ospedale di Careggi vanta una lunga esperienza nel trattamento della disforia di genere, ovvero la «condizione caratterizzata da una intensa e persistente sofferenza causata dal sentire la propria identità di genere diversa dal proprio sesso». Il policlinico toscano è specializzato anche nel trattamento dei minori con l’uso di triptorelina, un farmaco che blocca la pubertà e consente ai pazienti adolescenti di acquisire consapevolezza, prima di iniziare un percorso di transizione. Il capogruppo di Forza Italia al Senato, attraverso un’interrogazione al ministro della Salute, ha sollevato dei dubbi sulla correttezza del modus operandi. Maurizio Gasparri, storicamente molto circospetto sulle questioni lgbtqia+, ha chiesto a Orazio Schillaci di svolgere delle verifiche. Allora il dicastero ha inviato i suoi ispettori a Careggi, il 23 e il 24 gennaio, ha raccolto i documenti su 85 casi trattati negli ultimi anni e, infine, la commissione incaricata ha fornito al ministro i dettagli dell’audit. Il quale, a sua volta, ha inviato a Gasparri gli esiti della rilevazione. Il forzista, che ha ricevuto la lettera due giorni fa, nella mattinata di oggi, 6 aprile, ne ha reso pubblico il contenuto: «Careggi ha violato le regole. Questo è un dato certo, lo dice il governo».


Gasparri si trova nel capoluogo toscano per alcuni eventi di campagna elettorale. A Firenze infatti, l’8 e il 9 giugno, il centrodestra proverà a strappare la guida dell’amministrazione al centrosinistra. Ai giornalisti che lo seguono, l’azzurro mostra la risposta ricevuta alla sua interrogazione parlamentare. «Sono rammaricato di questa mancanza di una struttura sanitaria fondamentale per la Toscana e direi per l’Italia. Non si è garantita l’adeguata assistenza neuropsichiatrica specializzata per l’infanzia a chi ha dovuto assumere questo farmaco che blocca la pubertà. Il ministero ha dato le indicazioni alla Regione per correggere le inadempienze, mentre la procura ha ricevuto la relazione e farà le sue determinazioni». Gasparri si dice soddisfatto per l’intenzione mostrata dall’esecutivo di tornare a trattare il tema della triptorelina, «per rivedere un po’ le linee guida». Perché, secondo il senatore di Forza Italia, «un bambino di 10 anni che può assumere delle decisioni irreversibili sui propri orientamenti, sulla propria natura fisica, deve avere assistenza prima di avviare una somministrazione che poi cambia la vita per sempre: e a quell’età la consapevolezza potrebbe non essere piena».


Il testo della lettera inviata da Schillaci a Gasparri

La commissione ispettiva del ministero della Salute ha riscontrato «elementi di criticità molto significativi nell’ambito del percorso di presa in carico e gestione» dei pazienti in età evolutiva con disforia o incongruenza di genere all’ospedale di Careggi. Tali criticità concernono «anche l’utilizzo della terapia farmacologica con triptorelina». Sono tre le mancanze rilevate e per le quali «è stato rivolto un invito alla Regione Toscana a porre in essere, entro un termine definito, una serie di azioni correttive puntualmente individuate e, conseguentemente, riferire gli esiti al dicastero». La prima complessità da sciogliere riguarda il «non corretto recepimento della determina Aifa n. 21756/2019, con particolare riguardo all’obbligo di esigere necessariamente il supporto psichiatrico per l’avviamento al trattamento con triptorelina». La seconda, invece è relativa alla «non trasmissione dei dati all’Aifa» sui trattamenti di disforia di genere in pazienti minorenni. La terza, infine, è di carattere organizzativo, «In ordine al ruolo del neuropsichiatra infantile nell’ambito del percorso di presa in carico e gestione del paziente».

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